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5 lezioni di vita imparate a Cracovia

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Quando sono stata a Varsavia, tutti continuavano a dirmi che dovevo assolutamente visitare Cracovia prima di tornare in Italia. Ero onestamente confusa: trovavo Varsavia una città deliziosa e molto interessante, Cracovia non poteva essere certamente meglio di così!
Sfortunatamente rimasi in Polonia per troppo poco tempo e non riuscii a visitare la città di cui tutti mi parlavano.
Lo scorso novembre tuttavia stavo cercando voli a prezzi competitivi online e ho trovato un affarone. Napoli-Cracovia andata e ritorno con Easyjet a soli 39€. Come potevo dire di no? Stavo già facendo clic prima ancora di rendermi conto di quanto sarebbe stata fredda la città a gennaio. Si, lo so. Ho un problema più o meno serio con lo shopping online compulsivo, soprattutto quando si tratta di acquistare biglietti aerei!
Nonostante mio marito non ami particolarmente il freddo, abbiamo comunque deciso di affrontare coraggiosamente  le temperature che oscillavano tra i -15°/-18°C: non ce ne siamo pentiti

Lezione imparata a Cracovia #1: Utilizza Skyscanner impostando un messaggio di avviso per Cracovia. Puoi scaricare anche un’app per cellulare per non perderti nulla. Ricorda che le offerte vantaggiose tendono a esaurirsi molto in fretta, per questo è necessario avere gli strumenti giusti per prenotare risparmiando denaro!

 

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Una veduta della collina sulla quale è situato il castello del Wawel

Dove dormire a Cracovia

Nonostante io abbia pernottato all’Hotel Kazimierz III approfittando di una buona offerta online, ho recentemente organizzato un viaggio a Cracovia per i miei genitori (mia madre ci teneva a vedere Cracovia in primavera… e magari approfittare dei mercatini di Pasqua nella Città Vecchia). E’ in quest’occasione che mi sono resa conto che gli alberghi nella Città Vecchia sono piuttosto costosi. Dal momento che avrebbero viaggiato senza noleggiare un’auto e non volevo si perdessero, ho deciso di affittare un mini appartamento non lontano dalla Basilica di Santa Maria. Basta mettere il naso fuori dalla porta per trovare ristoranti, negozi e potersi rilassare in quei piccoli cafè sotto il colonnato davanti al Mercato dei Tessuti. Ho trovato i prezzi migliori su Clickstay (ne abbiamo già parlato qui) e Airbnb. Usando questo link avrete inoltre 20€ di sconto sulla prenotazione!
La scelta è vostra. Le due zone migliori, quelle nelle quali vi sarà possibile fare romantiche passeggiate alla sera e trovare tantissimi ristoranti e cafè sono lo Stare Miasto (Città Vecchia) o Kazimierz (il quartiere ebraico). Se trovate una buona offerta in albergo, prenotate subito. Altrimenti cercate nei due siti che vi ho segnalato, prediligendo la Città Vecchia: è una zona romantica e ricca di storia, io me ne sono innamorata!

Lezione imparata a Cracovia #2: Decidete un budget e controllate tutte le opzioni disponibili online prima di prenotare. Che sia un albergo, un appartamento o semplicemente una stanza, assicuratevi di prediligere la Città Vecchia oppure Kazimierz, se non vi dispiace dover usare i mezzi pubblici per andare al centro. In questo modo riuscirete a sfruttare meglio il soggiorno, non importa quanto lungo esso sia.

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Cracovia vista dalla torre di Sigismondo

Cosa fare a Cracovia

Devo ammettere che anche se penso ancora che Varsavia sia una città molto bella, Cracovia è decisamente una spanna sopra. Ti fa sentire come se fossi entrato in una favola, soprattutto quando d’inverno è coperta da una coltre di neve soffice e candida. Dopotutto stiamo pur sempre parlando di una città che, secondo le leggende, è stata fondata grazie alla sconfitta di un drago: quest’atmosfera fiabesca permea fino all’ultimo mattone di Cracovia.
Se volete ulteriori informazioni sul drago di Cracovia, andate fino al Castello del Wawel. Qui troverete la Tana del Drago. Dopo aver comprato il biglietto a una macchinetta automatica apposita, dovrete scendere i 130 gradini fino alla grotta sotterranea, quindi camminare per 100m fino alle rive della Vistola, accanto a una statua di bronzo raffigurante un drago, che sputa fuoco. Il Castello ospita anche un capolavoro di Leonardo da Vinci, Dama con Ermellino, rubato dai nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale e restituito dagli americani nel 1946. Lo potete ammirare nell’Armeria: per il castello è possibile acquistare un biglietto cumulativo che include anche la Tesoreria e gli Appartamenti Reali, oppure scegliere soltanto delle aree specifiche da visitare, acquistando quindi biglietti separati. Ad ogni modo il biglietto è davvero economico (molto più di quelli a cui siamo abituati nei nostri musei), il problema è che il Castello del Wawel non è sempre aperto nella sua interezza. Se sul sito ufficiale affermano che c’è un numero massimo quotidiano di turisti cui è permesso l’ingresso, noi ci siamo stati al mattino presto, soltanto per scoprire che il castello era chiuso per lavori straordinari di manutenzione. Sul sito non era stato indicato niente del genere, non vi erano avvisi neanche all’esterno. Semplicemente hanno deciso di chiudere. Se non aveste fortuna, proprio come noi, potrete comunque visitare la vicina Cattedrale del Wawel.

Lezione imparata a Cracovia #3: Tieni sempre pronto un piano di riserva e cerca di essere il più flessibile possibile con l’itinerario. In questo modo se un museo fosse chiuso, saprai già cosa visitare in alternativa, senza perdere inutilmente la giornata di viaggio.

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La campana reale di Sigismondo
Il prezzo del biglietto per questa Chiesa cattolica ammonta a circa 3€. La Cattedrale ha oltre 900 anni ed è stata utilizzata come luogo per l’incoronazione dei monarchi polacchi, oltre ad essere stata l’Arcidiocesi di Cracovia.
L’architettura gotica è piuttosto diversa da quella delle Chiese viste in Italia e in altre zone d’Europa. Troverete infatti tanti marmi neri, abbastanza cupi e forse un po’ pesanti, e oro ovunque.
Con il biglietto alla Cattedrale è consentito anche l’accesso alle cappelle e alle camere di sepoltura dei monarchi polacchi. Abbiamo inoltre trovato la Cripta dei Bardi, contenente i resti di Adam Mickiewics e Juliusz Slowacki, due poeti polacchi, nella quale vi è anche una targa commemorativa dedicata a Frederic Chopin.
Quando ho visto il cartello che indicava la “Campana reale di Sigismondo” nella Cattedrale, ho pensato di approfittare per fare qualche foto. Non sapevo certamente che per raggiungere l’enorme campana avrei dovuto salire una scala stretta, in legno e traballante. Ho paura delle grandi altezze e finalmente posso confessarlo: sono stata molto vicina ad avere un attacco di panico nella torre. Credetemi se vi dico che la salita è claustrofobica e la scala che scricchiola e oscilla ad ogni passo non aiuta per niente a sentirsi più al sicuro. Sfortunatamente per poter scendere è necessario salire fino in cima alla torre. Soltanto lì troverete la microscopica tromba di scale tramite la quale è consentita la discesa. Nota a me stessa: perchè diamine continui a fare cose stupide quando sei in viaggio? 
Ad ogni modo, questa è la più grande delle cinque campane che si trovano nella Torre di Sigismondo. Pesa circa 13 tonnellate e ci vogliono 12 uomini per farla suonare. Dalla torre, se siete abbastanza coraggiosi da salire fino in cima, potrete scattare qualche foto di Cracovia vista dall’alto.
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La Basilica di Santa Maria si affaccia su Rynek Glowny (la piazza principale) e domina la città con le sue due torri di forma diversa. Vi sono due ingressi: quello nella parte anteriore è esclusivamente riservato ai fedeli. Girate intorno alla Basilica e troverete, dall’altro lato della strada, una piccola biglietteria. Anche qui i prezzi sono bassissimi, come in quasi tutti i musei e le Chiese in Polonia. Attraversate nuovamente la strada: l’ingresso per i turisti è situato proprio di fronte alla biglietteria. Vi suggerisco una visita mattutina, in quanto i raggi solari colpiscono le belle vetrate colorate, illuminando il soffitto a volta. Alzate lo sguardo e vedrete un bel cielo notturno, di un blu acceso, costellato di stelle dorate. Se visitaste la Basilica di sera rischiereste di perdervi lo spettacolo! 

All’uscita dalla Basilica potete scegliere di fare una bella passeggiata a Rynek Glowny, magari deliziandovi con il  cioccolato Wawel acquistato nel negozietto alla Willy Wonka, oppure fermarvi all’Hard Rock Cafe per comprare una maglietta di Cracovia. Forse è un cliché ma io colleziono magliette dell’HRC, quindi la mia era una scelta obbligata!

Se non vi dispiace una bella passeggiata, dal centro è possibile raggiungere a piedi il Collegium Maius (Università Jagiellonian), magari per prenotare una visita guidata che vi racconterà la storia dell’università polacca dal medioevo ai giorni nostri.

Un altro luogo che ho apprezzato è stato il Sukiennice, anch’esso affacciato su Rynek Glowny: si tratta dell’antico Mercato dei Tessuti. Troverete tanti negozi di souvenir in una bella galleria organizzata. Può essere molto affollato in determinati periodi, e diciamo la verità, è un luogo per turisti, ma vale comunque la pena farci un giro se vi avanza del tempo!

Lezione imparata a Cracovia #4: I souvenir possono essere di scarsa qualità e più costosi (ovviamente rispetto alla media dei prezzi di Cracovia, comunque bassi rispetto ai nostri) se li si acquista nell’area circostante Rynek Glowny. Nel Sukiennice la qualità è superiore ma così anche i prezzi, inoltre si tratta comunque di oggetti pensati per i turisti. Esplorando e guardandosi intorno anche nelle stradine meno affollate intorno alla Città Vecchia si possono avere sorprese. Io ho acquistato dei deliziosi oggetti di artigianato pagandoli pochissimo!

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Le due torri della Basilica di Santa Maria

L’eredità ebraica di Cracovia

Non avevo abbastanza tempo per vedere tutto, quindi non sono riuscita a organizzare un’escursione alle Miniere di sale Wieliczka, ma nella piazza principale troverete tante agenzie che potranno organizzare un tour in bus per arrivarci. Potrebbe volerci più o meno una giornata in quanto in genere si rientra in serata o nel tardo pomeriggio, quindi verificate di avere abbastanza tempo prima di prenotare!
Ho dovuto scegliere come impiegare il tempo a Cracovia e ad essere onesti ho preferito organizzare una visita ai campi di concentramento e sterminio Auschwitz-Birkenau. Potete leggere le mie considerazioni in merito in un precedente articolo: tornerò certamente a Cracovia quando la città sarà più calda, per visitare tutti i luoghi che non sono riuscita a vedere, ma la mia priorità era andare a vedere di persona le atrocità commesse dai nazisti, per poterne parlare con cognizione di causa. Ritengo infatti che sia un vero e proprio obbligo morale dare voce alle vittime dell’Olocausto.
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Rynek Glowny è piena di coloratissime carrozze che vi porteranno in giro per la città
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Un po’ di shopping nella Città Vecchia

Kazimierz è il vecchio distretto ebraico di Cracovia. Dal diciannovesimo secolo è stata una città indipendente, separata da Cracovia da un ramo della Vistola, quindi venne inglobata dalla città in espansione. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale gli abitanti di questo distretto vennero fatti trasferire con la forza nel ghetto di Podgorze, quindi i nazisti li inviarono tutti nei campi di concentramento. Molte Sinagoghe furono distrutte, ma i danni maggiori sono stati arrecati al Cimitero di Remuh: i tedeschi lo distrussero, abbattendo le mura perimetrali e trascinando via le pietre tombali per utilizzarle come pavimento nei campi di concentramento. Quelle invece più ricche furono invece vendute. Dopo la guerra le pietre tombali sono state restituite e rimesse a nuovo, ma si tratta solo di una piccola frazione di ciò che una volta era il cimitero ebraico più imponente di Cracovia.

 

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Il cimitero di Remuh a Kazimierz
Alla sera, Kazimierz è un quartiere vivace, pieno di ristoranti, piccoli teatri, negozi, cinema e pub. Durante il giorno, forse per via del tempo abbastanza grigio, o forse perchè aver visto cos’è accaduto ad Auschwitz e Birkenau mi aveva lasciato addosso un tremendo magone, ho percepito una grande tristezza. Qui gli edifici sfarzosi del centro storico sono presenti in numero minore: tutto sembra voler ricordare il dolore e la sofferenza che hanno avuto luogo in queste strade.
Sin dal volo verso Cracovia avevo intenzione di cercare il grande murale di Broken Fingaz visto sulla guida di viaggio. Ovviamente non avevo neanche pensato a tutto il ghiaccio che avrei trovato sui marciapiedi, o i -15° che avrebbero reso la ricerca abbastanza complicata: volevo vedere di persona. L’ho trovato su Plac Bawol, sull’edificio di proprietà della famiglia Bosakow. Hanno vissuto qui per oltre 400 anni, quindi si sono spostati in Israele dopo le atrocità della Seconda Guerra Mondiale. Anche se la parte inferiore è nascosta dagli alberi, è comunque un bel vedere. Ho provato a chiedere al guardiano se poteva farmi entrare per un attimo a fare una foto della facciata dipinta nella sua interezza, ma non ha voluto sentire ragioni. Direi che è comunque valsa la pena di scarpinare fin qui!
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Il murale sulla facciata dell’edificio dei Bosakow
Ultima, ma non certo per importanza, la fabbrica di Schindler a Cracovia. E’ stata trasformata in un moderno museo dedicato alla vita durante la guerra in una Polonia occupata dai nazisti, focalizzandosi soprattutto su Cracovia. Si è trattata forse di una delle esperienze più toccanti dopo la visita ai campi di Auschwitz-Birkenau. La visita ci ha portato via circa mezza giornata, in quanto c’è davvero tanto da vedere. Suggerisco a tutti di inserire nel programma di viaggio la fabbrica di Schindler. E’ un vero e proprio museo immersivo nel quale sono stati conservati oggetti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale e ricreati interi ambienti per un’esperienza che coinvolge i visitatori in maniera molto maggiore rispetto a un museo tradizionale. Ecco quindi ci si passa dalla ricostruzione di un nascondiglio per gli ebrei a una strada di Cracovia durante la guerra, dalle case degli ebrei all’ufficio di Oskar Schindler. Dopo l’esperienza di Auschwitz, addentrarsi nella Kazimierz ricostruita, in penombra, sentendo i cani abbaiare e i soldati che ci gridavano contro, ci ha messo i brividi. I curatori del museo hanno tentato di far rivivere la paura e lo shock provati dagli ebrei in quei momenti così concitati, al punto da accompagnare i visitatori in una miniera, ricordando così quali fossero i lavori pesanti ai quali erano sottoposti i prigionieri. Ho imparato davvero cos’è un “museo immersivo” proprio visitando la fabbrica di Schindler: è forse una delle esperienze che più mi hanno colpito a Cracovia!
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La visita alla fabbrica di Schindler può essere un po’ scioccante

Lezione imparata a Cracovia #5: Questa è una città che lascia il segno. Le profonde cicatrici sono ancora visibili: invece di nasconderle, i polacchi le mostrano a testa alta, incoraggiando tutti a raccontare ciò che hanno visto. Gli spiacevoli episodi del passato non devono capitare nuovamente. La nostra doveva essere una vacanza, ma questo viaggio ci ha cambiati, insegnandoci molte cose. Lo rifarei in qualunque momento, e abbiamo già deciso che torneremo per esplorare meglio la città.
Visita Cracovia senza pregiudizi, con la consapevolezza che stai esplorando una città dai molti volti, tutti affascinanti: sarà impossibile resisterle.

Fai pin per dopo!

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Travelling Dany – Danila Caputo

Danila Caputo è una scrittrice di viaggi bilingue che vive tra Napoli e la Costiera Amalfitana, laureata in Lingue e Culture Moderne all’Università Suor Orsola Benincasa (Napoli). Vive e lavora con suo marito Aldo, fotografo e creator di video. Questo blog racconta le loro avventure nel mondo e offre tanti consigli sui viaggi sostenibili e su come essere viaggiatori responsabili. Trovate tutte le ultime novità sugli ultimi viaggi su Youtube, Instagram e Facebook.

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