Quando e quanto: vademecum sulle mance (niente figuracce)
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Esiste davvero un galateo della mancia in Italia? Certo che sì! Le mance sono una di quelle cose che generano sempre una certa confusione. Non mi riferisco soltanto ai turisti che visitano il nostro Paese, ma anche a noi italiani. Se negli Stati Uniti d’America lasciare la mancia è obbligatorio (e spesso proprio gli italiani passano per maleducati), in Italia si tratta più che altro di regole non scritte. Vediamo insieme come funzionano le cose. Vi sarà utile questo piccolo vademecum per capire la mancia: quando e quanto per non fare una pessima figura?
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Lasciare la mancia in Italia: è obbligatorio?
Una delle cose che i miei amici che vivono all’estero mi chiedono sempre quando vengono in Italia è… lì da voi si lasciano le mance?
Dovremmo farlo anche noi? Esistono delle regole precise?
La risposta semplicistica sarebbe che no, non è propriamente “obbligatorio“. Dopotutto il coperto è già incluso nel conto, giusto?
In realtà non è proprio così semplice. Ci sono dei casi in cui si è veramente contenti di lasciare la mancia. Non dovremmo sentirci obbligati a farlo da un regolamento. Insomma, si tratta di educazione civica, e di un pizzico di empatia.
Vi faccio un esempio.
Il mio papà lascia sempre le mance alle cameriere e alle commesse quando è in giro per faccende o porta la mamma a cena. Spesso infatti i giovani (e non solo loro) si pagano gli studi lavorando come camerieri/e.
Inoltre… la verità è che pensa sempre “potrebbe essere mia figlia“. Non che non lasci la mancia anche ai camerieri, ma è papà di due ragazze e pertanto si immedesima moltissimo. Se non ci si aiuta tra di noi, dove andremo a finire?
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Non facciamo i tirchi: se un cameriere è particolarmente simpatico, se si occupa del nostro tavolo per tutta la sera, se perde tanto tempo nello spiegarci tutti i piatti migliori del ristorante, lasciamogli una mancia sostanziosa!
Siamo d’accordo, il servizio è già stato incluso nel conto, ma un piccolo extra per lui potrebbe fare la differenza. Inoltre sarebbe un ringraziamento tangibile per l’impegno che ha messo nel suo lavoro!
Quando e come si lascia la mancia?
Se vi trovate al ristorante, in genere si aspetta che arrivi il conto. Una volta consegnato, per non fare figuracce e non passare per i clienti cafoni di turno, si tende ad arrotondare. Invece di farsi dare il resto, insomma, si può dire al cameriere di tenerlo, come mancia.
Se invece non sono ancora passati a ritirare il vassoietto con lo scontrino, limitatevi a lasciare i soldi, arrotondando al decimale più vicino (es. se il conto è di 26€, lasciate 30€) sul vostro tavolo.
Una cosa che ci ha lasciati assolutamente basiti è il modo in cui alcuni americani lasciano le mance nel loro Paese (e anche qui da noi).
L’abbiamo notato in particolare quando abbiamo visitato gli Adirondacks. Dopo una visita guidata, svariate persone si sono avvicinate alla guida, piazzandole dei soldi in mano mentre stava ancora parlando. Altre ancora glieli infilavano nelle tasche.
Siamo inorriditi.
Qui da noi sarebbe considerato un atteggiamento da grandissimi cafoni. Gli americani però sono ignari della cosa (per loro è assolutamente normale) e infatti si comportano allo stesso modo anche quando organizzano un viaggio in Italia.
Mi è capitato di vederli in azione agli scavi archeologici di Pompei: io mi sarei offesa moltissimo nel vedermi sbattere sul palmo della mano un tot di dollari con aria di superiorità.
Nell’elargire una mancia, ricordiamo di portare rispetto al prossimo. Non stiamo facendo l’elemosina e non è affatto elegante infilare le mani in tasca a qualcuno!
A chi dovrei lasciare una mancia?
Posto che, come abbiamo appena detto, la mancia va sempre elargita con una certa eleganza, ci sono alcune categorie di lavoratori che meritano un’attenzione particolare.
La mancia in Italia ha infatti anche una connotazione diversa. E’ una specie di valutazione istantanea dei servizi ricevuti. Molto meglio di Tripadvisor, insomma!
Come dare le mance in albergo
Abbiamo già parlato dei camerieri, ma non dimentichiamoci delle altre categorie di lavoratori! Spesso e volentieri crediamo che sia tutto dovuto, ma non è così. La gentilezza non ci è dovuta e il minimo che possiamo fare è proprio cercare di dimostrare il nostro apprezzamento.
Quando il facchino porta in camera il nostro bagaglio, nel ringraziarlo, offriamogli una piccola mancia (ricordatevi però cosa vi ho detto poco fa: siate eleganti!).
Se la nostra stanza in albergo è particolarmente pulita, se ci fanno trovare sempre un cioccolatino sul cuscino o un animale fatto con gli asciugamani, prima di lasciare l’hotel, alla fine del soggiorno, è carino offrire una mancia allo staff.
Vi basterà poggiare la somma che volete lasciare sul comodino. Spesso ci sono anche dei questionari da parte dell’albergo per sapere se vi è piaciuto il soggiorno.
Compilateli! E’ giusto che anche la direzione sappia che vi siete trovati bene!
Si lascia la mancia nei saloni di bellezza?
Da qualche parte ho letto che lasciare la mancia al parrucchiere o ai dipendenti nei saloni di bellezza è una cosa da maleducati.
Non ne comprendo il motivo!
Mia madre adora il suo parrucchiere. Va nello stesso salone di bellezza ormai da tanti anni.
Quando arriva per il suo appuntamento le viene offerto un caffè o una tisana rilassante. O magari, in inverno, le viene regalato un campioncino di crema per le mani, profumata e nutriente.
Ogni volta torna a casa contentissima perché quella è la sua parentesi di relax. Alla cassa, prima di andare via, si assicura sempre di lasciare una mancia ai ragazzi che si sono presi cura di lei.
La trovo una cosa molto carina: non sentitevi mai inibiti nel lasciare una mancia. L’importante è farlo sempre con garbo.
I tassisti: facciamo chiarezza
Molti si domandano se è corretto lasciare la mancia ai tassisti.
La risposta breve, semplice e indolore è che non è affatto obbligatorio.
Le tariffe per la chiamata sono già piuttosto elevate, pertanto non sentitevi in dovere di regalare un extra al vostro tassista.
Ci sono però delle specifiche da tenere sempre bene a mente.
Il tassista non è tenuto a caricare e scaricare i vostri bagagli o le buste della spesa.
Se vi aiuta in tal senso e vi rende il tragitto meno noioso chiacchierando con voi, è giustissimo lasciargli una mancia.
Fate solo attenzione sempre a porgerla con garbo ed educazione. Non state lasciando l’elemosina ed è semplice offendere il prossimo, anche se non sempre ce ne rendiamo conto al momento.
In caso siate preoccupati per il costo della vostra corsa in taxi, è vostro diritto chiedere al tassista un costo orientativo, prima di salire in auto.
Non potrà essere molto preciso, perché il traffico è sempre in agguato, ma saprà darvi una stima, così che possiate regolarvi.
Lasciare la mancia nel mondo: curiosità
Paese che vai… usanza che trovi. Se negli Stati Uniti la mancia è obbligatoria, dal momento che i camerieri vengono pagati pochissimo, e pertanto riescono a sopravvivere unicamente grazie alle mance, in Giappone è il contrario. Lasciare la mancia al cameriere equivale ad offenderlo.
Durante il nostro viaggio in Giappone abbiamo infatti imparato che i camerieri sono estremamente professionali, in ogni momento. L’onore è tutto per i giapponesi e pertanto non prenderebbero mai più soldi di quanti dovrebbero riceverne.
Lasciare una mancia in Giappone o magari dimenticare qualche yen alla cassa in un qualsiasi negozio equivale a essere inseguiti da un cameriere o da una stressatissima cassiera per la restituzione del dovuto. Crederanno infatti che abbiate semplicemente dimenticato di prendere i soldi, insomma, il classico turista sbadato!
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Travelling Dany – Danila Caputo
Danila Caputo è una scrittrice di viaggi bilingue che vive tra Napoli e la Costiera Amalfitana, laureata in Lingue e Culture Moderne all’Università Suor Orsola Benincasa (Napoli). Vive e lavora con suo marito Aldo, fotografo e creator di video. Questo blog racconta le loro avventure nel mondo e offre tanti consigli sui viaggi sostenibili e su come essere viaggiatori responsabili. Trovate tutte le ultime novità sugli ultimi viaggi su Youtube, Instagram e Facebook.
Vivo in Danimarca e qui le mance non sono piú in voga soprattutto per non dare ai datori di lavoro un alibi per sottopagare il personale, con la scusa che tanto poi si dividono le mance.
Mia figlia ha fatto un anno di scuola alberghiera per chef internazionali ed é un´acerrima nemica delle mance. Le considera un´umiliazione. Sono un fattore troppo incerto per rientrare nella categoria integrazione- stipendio. Qui anche gli studenti (che lavorano nella ristorazione) pensano di avere dignitá di lavoratori.
Inoltre la qualitá del servizio, indipendentemente da quello che si fa, dovrebbe essere parte integrante della funzione che si ricopre. Un cameriere maleducato si licenzia, un cliente maleducato si accompagna gentilmente alla porta.
Se vado in un ristorante stellato non lascio nessuna mancia, perché mi sembrerebbe di degradare la funzione di un cameriere o di un sommelier che sono di solito altamente specializzati. La mancia é un abbassamento implicito della considerazione della funzione lavorativa. Al fattorino dell´hotel date la mancia …ma la dareste ad un maggiordomo? Io sono un ´interprete professionista …e se qualcuno prova a darmi una mancia m´incazzo di brutto! Come i giapponesi che hanno di sé e del loro lavoro una considerazione molto alta.
Tutto questo bel ragionamento non vale per tutti quei paesi dove il mercato del lavoro é ancora bieco sfruttamento (ivi compreso quello americano dove le mance rientrano appunto nella voce “retribuzione”….
Ciao Amalie, hai fornito ottimi spunti di discussione! Sono anch’io un’interprete e traduttrice, quindi capisco perfettamente il tuo punto di vista. 🙂