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Kyoto: cosa vedere in 3 giorni (usando i mezzi pubblici)

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Cosa vedere a Kyoto in 3 giorni sfruttando i mezzi pubblici e senza spendere troppo: la guida che ti sarà utilissima per il tuo prossimo viaggio in Giappone!

Kyoto cosa vedere in 3 giorni - i magnifici torii rosso vermiglio del santuario Fushimi Inari Taisha
I torii del santuario Fushimi Inari Taisha di Kyoto sono tra i più fotografati in Giappone

Kyoto è l’antica capitale imperiale del Giappone, una città intrisa di storia e tradizioni, che ha molto da offrire a ogni tipo di viaggiatore. Ci domandavamo, mentre stavamo organizzando il nostro viaggio a Kyoto, cosa vedere, cosa esplorare in soli tre giorni? Tra magnifici templi, santuari, il parco di Nara, la foresta di bambù di Arashiyama e i distretti delle geishe, non è stato per niente facile riuscire a incastrare tutto. Molte delle informazioni nel dettaglio erano in giapponese e in alcuni casi non avevamo idea di come arrivare dal punto A al punto B con i mezzi pubblici. Avendo un Japan Rail Pass volevamo ovviamente usare quello il più possibile per risparmiare, ma a Kyoto… ci siamo ritrovati spesso a prendere l’autobus, rendendoci poi conto che è tutto molto più semplice di quanto non potesse sembrare.

Speriamo che questo itinerario vi dia qualche utile suggerimento per capire cosa vedere a Kyoto in 3 giorni, ma il consiglio più importante resta sempre lo stesso. Organizzate un “piano di battaglia” prima di partire!

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Dal momento che a Kyoto si ha l’imbarazzo della scelta, e che non ci saremmo perdonati se avessimo saltato alcune cose da sempre nella nostra personale lista dei “posti da visitare“, ci siamo resi conto che c’era soltanto una soluzione. Per i nostri tre giorni in città ci siamo svegliati molto presto al mattino e abbiamo camminato tanto, restandocene in giro per rientrare in albergo direttamente alla sera.

Ancora una volta il Japan Rail Pass ci è stato utilissimo per abbattere i costi di viaggio, dal momento che abbiamo “sforato” soltanto di poco, per gli autobus. Il nostro viaggio in Giappone è coinciso con un periodo di caldo estremo e quindi abbiamo preferito approfittare dell’aria condizionata dei bus, invece di scarpinare sotto al sole!

La stazione JR Kyoto è davvero magnifica (soprattutto di notte), e da qui partono treni e bus per visitare tutta la città. E’ quindi importante prenotare un albergo il più vicino possibile alla stazione stessa. Più avanti vi spiegheremo tutti i dettagli!

Siamo certi di esserci persi qualcosa, ma dal momento che visitare Kyoto è stata un’esperienza fantastica… ora abbiamo la scusa perfetta per tornarci!

Diamo allora un’occhiata al nostro elenco per scoprire cosa vedere a Kyoto in 3 giorni!

Kyoto - cosa vedere in 3 giorni: un torii rosso al tempio Tenryuji
Se pensate di visitare la foresta di bambù di Arashiyama fermatevi assolutamente anche al magnifico tempio Tenryu-Ji!

La stazione di Kyoto, la foresta di bambù di Arashiyama, il tempio Tenryu-Ji, Nishiki Market e Gion

Appena arrivati alla stazione di Kyoto, che è anche uno dei posti in cui abbiamo trovato fantastici souvenir dal Giappone, siamo rimasti letteralmente a bocca aperta. Questo edificio futuristico è davvero immenso, pieno di negozi (collega ben due centri commerciali, di cui uno sotterraneo) e ristorantini. C’è persino un mega albergo di lusso!

Se usate le scale mobili sul lato est fino al settimo piano, potrete prendere un ascensore che vi porterà fino all’undicesimo piano. Qui trovate la Skyway, un corridoio di vetro e acciaio (aperto dalle 10:00 alle 22:00) dal quale osservare Kyoto dall’alto.

Al contrario se usate le scale sul lato ovest, al quindicesimo piano trovate lo Sky Garden, un “giardino” sul tetto, attrezzato con panchine, dal quale si vede anche la Kyoto tower. Se avete comprato un bento per pranzo, qui potete mangiarlo in tranquillità (non è così scontato in Giappone trovare luoghi all’aperto dove poter mangiare). Insomma, una specie di… picnic sul tetto!

La stazione di Kyoto di notte si illumina grazie a un incredibile spettacolo gratuito. Le scale sul lato ovest, con i loro 171 gradini nei quali sono montate 15.000 luci al LED creano immagini e “quadri di luce” che cambiano con il mutare delle stagioni.

Kyoto cosa vedere in 3 giorni - luci sulle scale della stazione di Kyoto che formano l'immagine di colorati fiori di ciliegio
Nella stazione di Kyoto tutte le sere le luci sulle scale ovest creano quadri che cambiano col mutare delle stagioni

Dopo aver ammirato ancora un po’ questa incredibile stazione (una delle più pulite trovate in Giappone: ogni volta che ci siamo passati c’era personale impegnato a pulire vetri, scale mobili e pavimenti), abbiamo finalmente preso il treno da Kyoto ad Arashiyama. Il biglietto è incluso nel Japan Rail Pass, e il viaggio dura circa 12 minuti. Scesi a JR Saga Arashiyama, ci siamo diretti alla famosa foresta di bambù.

Prima di qualunque altra cosa, è importante sapere che la foresta di Arashiyama è sempre molto affollata. A meno di non organizzare una visita al mattino presto (ma presto davvero, in quanto ci hanno detto che è bene arrivare verso le 6:00 per evitare i turisti) troverete sempre un po’ di gente. Tenetelo a mente per non restare delusi! Ci sono molti scatti su Instagram della foresta di bambù di Arashiyama nei quali sembra che non ci sia mai nessuno: non è così, purtroppo.

La foresta è sempre aperta e ad ingresso gratuito. Tuttavia essendo in zona, vi consigliamo di visitare anche il tempio Tenryu-Ji. L’ingresso alla foresta di bambù infatti è situato all’uscita nord del tempio, sulla sinistra.

Il Tempio Tenriuji è aperto dalle 8:30 alle 17:30 e il biglietto costa 500 yen (ai quali aggiungerme altri 300 se intendete entrare negli edifici). Questo sito patrimonio dell’umanità UNESCO ha un giardino assolutamente meraviglioso. E’ sopravvissuto per millenni, ed è stato creato dal monaco Muso Soseki. L’impressione che si ha, soprattutto se ci sono monaci in giro, è quella di entrare in una meravigliosa cartolina dal Giappone.

Dopo aver visitato il Tempio Tenryuji e la foresta di Arashiyama, ritornate alla stazione di Kyoto. Appena fuori dalla stazione di treni e metro, c’è anche quella degli autobus, con un utilissimo punto di informazioni turistiche. Lo staff parla inglese, per cui se avete domande su come spostarvi usando gli autobus, non esitate a  passare di qui. Saranno felici di aiutarvi e vi forniranno una utilissima cartina con le tratte degli autobus e gli orari.

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Dal momento che volevamo passare prima al Nishiki Market e poi al quartiere delle geisha di Kyoto, abbiamo scelto di usare i Raku bus. Questi autobus colorati sono facilmente riconoscibili e percorrono tratte panoramiche specifiche per i turisti, dal momento che raggiungono tutti i punti di interesse di Kyoto. Il biglietto costa quanto quello di un normale autobus, 230 yen. Hanno aria condizionata e indicazioni chiarissime in inglese, così saprete a quale fermata scendere.

In caso dobbiate prendere più di due autobus in una giornata, è consigliabile acquistare un biglietto giornaliero per gli autobus di Kyoto (Kyoto bus one day pass) al costo di 500 yen, che copre non solo i Raku bus ma tutti gli autobus in città. Potete acquistare il biglietto giornaliero all’ufficio informazioni della stazione degli autobus.

Era già quasi ora di pranzo, e così ci siamo detti che aveva senso andare direttamente al Nishiki Market di Kyoto, per poter mangiare qualcosa di sfizioso, tipico della zona.

Questo mercato coperto però ha oltre 100 chioschetti e copre quasi cinque isolati, per cui all’inizio sembra quasi di stare camminando in un coloratissimo labirinto! Non è neppure una semplice “attrazione per turisti“: qui la gente viene per fare la spesa, perché ci si trovano prodotti freschissimi a ottimi prezzi. Assicuratevi però di avere del contante, perché quasi nessuno dei chioschetti accetta pagamenti con carta di credito!

Questo mercato è antichissimo, risale infatti al XIV secolo ed è anche conosciuto come la “dispensa di Kyoto“, perché si vende quasi unicamente cibo (troverete comunque anche qualche souvenir). Guardandosi intorno è impossibile non notare tutti i tipi di pesce e la frutta che in Italia non abbiamo mai visto (nonostante a noi piaccia esplorare l’Italia in lungo e in largo appena possibile). Come per esempio le chele di granchio giganti, i tentacoli del calamaro gigante… o le melanzane mignon, lucidate e servite su vassoietti come fossero dolcini. Insomma, è davvero un’esperienza molto interessante!

Anche se a Kyoto gli okonomiyaki sono piuttosto popolari, noi abbiamo deciso di assaggiare del sashimi fresco. Al Nishiki Market infatti abbiamo trovato ottimi spiedini di pesce marinato, i cui prezzi irrisori erano assai più bassi rispetto a qualunque altro ristorante di sushi trovato a Kyoto. Quindi… abbiamo voluto provare una cosa che i residenti sembrano amare.

Le “chocolate croquette”, vendute in tantissimi chioschetti. Si tratta di piccole palline schiacciate di pasta dolce ripiene di cioccolato quasi liquido (si possono mangiare anche fredde, col cioccolato solidificato). Vanno assolutamente assaggiate se pensate di visitare Kyoto! Noi le abbiamo viste soltanto al Nishiki Market ma ci è stato detto che si vendono anche in alcuni negozi di dolcini tradizionali in città.

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Come abbiamo già menzionato, abbiamo visitato il Giappone durante una delle estati più calde di… sempre. Nei nostri giorni a Tokyo continuavamo a sperare che Kyoto sarebbe stata meno umida. Ma non siamo stati tanto fortunati. Quando siamo usciti dal Nishiki Market c’erano circa 36° e un tasso di umidità altissimo.

Se pensate di visitare il Giappone in estate e state cercando di sfuggire alle temperature inclementi, seguite il nostro consiglio e utilizzate gli autobus. Si fermano a ogni isolato e sono dotati di aria condizionata, una manna dal cielo!

Kyoto cosa vedere in 3 giorni - Il cartello che indica con disegni cosa non si può fare a Gion
Uno dei cartelli disseminati a Gion per avvisare i turisti che non possono toccare Geisha e Maiko

Appena arrivati a Gion, il quartiere delle geisha di Kyoto, ci siamo fermati a mangiare un gelato al matcha, per rinfrescarci dopo l’ennesima sudata. C’è anche uno Starbucks ma era talmente pieno che c’era la fila anche fuori! Troverete tante gelaterie e negozi di dolcini lungo le strade di Gion: se non vi va il gelato, sono ottime anche le enormi granite alla frutta, molto popolari in tutto il Giappone!

Il quartiere di Gion è sempre stato famoso, ma per tantissimi resterà per sempre legato a un libro, Memorie di una Geisha, scritto da Arthur Golden. Anch’io l’ho letto (e ho amato il film), finendo con l’innamorarmene, e così non stavo più nella pelle all’idea di poter visitare finalmente Gion. Eppure, poco dopo essere scesi dall’autobus, abbiamo assistito a una scena che ci ha rattristati non poco.

Dall’altro lato della strada c’era una geisha a capo chino, che tentava di camminare il più velocemente possibile, senza inciampare nel kimono, mentre un gruppo di una decina di turisti la inseguiva, cercando di fermarla per scattarle delle fotografie. Io e Aldo siamo rimasti basiti.

Poco oltre, lungo Shijo Avenue, verso il santuario di Yasaka, abbiamo notato anche i cartelli, nei quali si avverte senza mezzi termini che non si possono toccare le geisha. Secondo i residenti, la situazione per queste donne è diventata insopportabile. I turisti le toccano, le spingono, fanno qualunque cosa per fermarle e scattare foto, mettendole estremamente a disagio. Non è certamente questo che ci aspettavamo di trovare a Gion.

Possibile che ci sia sempre bisogno di ricordare ai turisti che è necessario rispettare il Paese che stanno visitando? Nessuno si rende conto che non sono delle bamboline, ma donne che non amano essere trattate al pari di un oggetto?

Insomma, gente: comportiamoci bene! Non inseguite le geisha o le maiko: ci sono tante turiste che si vestono e si truccano proprio come vere maiko. Saranno felicissime di farsi scattare fotografie!

Un altro interessante quartiere delle geisha a Kyoto è Pontocho. Qui ci sono molti ristoranti carini, che però sono piuttosto costosi.

Avremmo voluto visitare anche questo quartiere ricco di storia, ma sarò assolutamente onesta con voi. Eravamo distrutti dal caldo, e così abbiamo deciso di tornare verso la stazione di Kyoto. Qui ci siamo goduti lo spettacolo gratuito sulle scale e guardato un po’ di vetrine. Ci sono anche due zone piene di ristorantini, una al centro commerciale Porta, che si trova sotto la stazione, e l’altra al centro commerciale The Cube, che invece si trova all’interno.
Ecco perché… prenotare un hotel in questa zona è sempre un’ottima idea!

Kyoto cosa vedere in 3 giorni - Quattro bimbi con l'uniforme scolastica dell'asilo giocano con un cervo a Nara
Scolaretti dell’asilo in gita al parco dei cervi di Nara: impossibile resistere!

Il parco di Nara, il tempio Todai-Ji e Kinkaku-ji, il Padiglione d’Oro

Dalla stazione di Kyoto se siete in possesso di un Japan Rail Pass potete usufruire del treno per il parco dei cervi di Nara gratuitamente. Scendete alla stazione JR Nara e sull’omonima linea (impossibile sbagliarsi!). Una volta arrivati, uscite dalla stazione: davanti a voi troverete degli autobus segnati chiaramente in giallo.

Alla piattaforma 2, prendete l’autobus numero 2 (il biglietto si paga a bordo quando scendete, e costa 210 yen a persona): in 10 minuti vi porterà davanti al tempio Todai-Ji, all’interno del parco di Nara.

Sul bus guardate fuori dal finestrino. Vedrete cervi ovunque! Noi eravamo particolarmente emozionati, perché avevamo visto tante foto online, ma non ci aspettavamo certamente che ce ne fossero così tanti!
Una doverosa nota: Nara non è l’unico posto in Giappone dove avvicinarsi ai cervi sika. Ne trovate tantissimi anche sull’isola di Miyajima!

Ho letto che uno degli ultimi censimenti ne contava circa 1600, ma che il numero preciso continua a essere sconosciuto. In Giappone i cervi Sika sono classificati come MEXT, ovvero… tesoro nazionale!

Sono animali particolarmente amichevoli e qualche volta, specialmente se hanno fame, sanno diventare abbastanza invadenti. Ne so qualcosa: sapeste quante volte hanno cercato di rubarmi il cellulare!

In tutto il parco ci sono cartelli per allertare i turisti sprovveduti. Viene infatti ricordato che si tratta comunque di animali selvatici, che potrebbero mordere, sgranocchiare le vostre cose o scalciare. Pertanto, sebbene siano carinissimi, è sempre bene approcciarsi a loro con calma e con attenzione. Mi raccomando alle dita (potrebbero mordere se gli passate un biscottino nel modo sbagliato! Appoggiatelo sul palmo, in caso, e lasciate che siano loro a prenderlo) e ai vostri oggetti.

Appena scesi dall’autobus ci siamo trovati letteralmente circondati da cervi che volevano da noi un biscotto o due. Ci sono chioschetti ovunque che vendono i “biscotti per cervi” e ormai i piccoli Bambi li pretendono dai turisti. Non ne avevamo, e quindi prima hanno cercato di strapparmi via la mappa, e poi appena mi distraevo… tentavano di rubarmi il cellulare!

Una signora a pochi passi da noi aveva una busta in plastica con bottiglie d’acqua e panini. I cervi l’hanno circondata, distruggendo la buta e… rubandole il pranzo. Ovviamente, mentre Aldo era quello più attento, assicurandosi che non sgranocchiassero anche il nostro zaino, indovinate chi se ne andava in giro saltellando tra i cervi come se non ci fosse un domani?

Non è colpa mia, erano tanto carini! E poi quando abbiamo incrociato una classe dell’asilo in gita, coi bimbi in uniforme scolastica che accarezzavano cervi più grandi di loro… si è sciolto persino Al!

Bonus: per tutta la giornata abbiamo trovato il personale addetto che ripuliva le deiezioni dei cervi, così che il viale principale e i sentieri non fossero troppo sporchi. Chapeau ai giapponesi, ancora una volta!

Kyoto cosa vedere in 3 giorni - veduta di Kinkaku-ji che si riflette nelle acque dello stagno antistante, circondato dagli alberi
Kinkaku-Ji è probabilmente uno dei templi più belli di Kyoto

Secondo i social (Instagram soprattutto), i cervi sono l’attrazione principale di questa zona. Noi invece vi suggeriamo caldamente di dedicare un po’ di tempo al tempio Todaiji. Aperto dalle 7:30 alle 17:30 da aprile a ottobre, e dalle 8:00 alle 17:00 da novembre a marzo, contiene una enorme statua di Buddha. I biglietti costano 600 yen, e consentono l’accesso alla Daibutsuden (Big Buddha hall). Si tratta della struttura in legno più grande al mondo: la statua principale è alta 15 metri e rappresenta Vairocana, affiancato da due Bodhisattva.

Molti giapponesi visitano Todaiji per via di un pilastro con un foro sulla base. Le leggende popolari affermano che quelli che riescono a passare attraverso il foro raggiungeranno il Nirvana nella prossima vita. Tuttavia a meno che non siate davvero minuti, vi suggeriamo caldamente di non provarci.

I bambini passano agilmente attraverso il minuscolo foro, ma abbiamo assistito mentre alcune persone, rimaste bloccate hanno dovuto chiedere aiuto agli amici per riuscire a uscire senza farsi male. Meglio evitare!

Nel tempio Todaiji ci sono anche molti negozietti di souvenir. Siamo rimasti piacevolmente colpiti nel constatare che i prezzi non erano affatto alti, per prodotti effettivamente molto carini. In altri Paesi invece abbiamo visto speculare spudoratamente sulle attrazioni turistiche.

Mia mamma si è innamorata immediatamente della statua del Buddha Vairocana che le ho comprato a Todaiji! Se quindi state cercando qualche souvenir carino, tradizionale e di buona fattura, date un’occhiata qui!

A seconda delle vostre preferenze e dell’itinerario che avete preparato, qui potrete visitare anche il tempio Kaidanin, Kofukuji, Hokkedo Hall e il Museo Nazionale di Nara. Gli autobus turistici sono semplici da usare, per cui non dovrete scarpinare troppo.

Kyoto cosa vedere in 3 giorni - Un dettaglio della fitta foresta di bambù di Arashiyama
La foresta di bambù di Arashiyama è sempre affollata: per scattare foto per Instagram occorre essere un po’ creativi!

Noi abbiamo deciso di tornare a Kyoto perché nel primo pomeriggio l’aria era rovente e il parco di Nara si è riempito di persone. Non amiamo doverci fare largo tra la folla per vedere qualcosa, e persino i cervi hanno iniziato a mostrare segni di nervosismo, in quanto la gente li inseguiva ovunque per poterli toccare o fotografare.

Se avete organizzato un viaggio in Giappone in alta stagione, assicuratevi di alzarvi presto per visitare Nara prima che venga presa d’assalto dai turisti!

Rientrati a Kyoto, abbiamo sfruttato i Raku bus per andare a visitare Kinkaku-Ji, il Padiglione d’Oro. Questo tempio zen (considerato uno dei templi più belli di Kyoto) è aperto dalle ).00 alle 17:00. I biglietti (che abbiamo riutilizzato come segnalibri, perché sono veramente bellissimi) costano 400 yen a persona. Siamo arrivati circa un’ora prima della chiusura, quando gli altri turisti stavano già andando via… evviva!

Proprio come tanti altri, anche noi avevamo visto le foto del Padiglione d’Oro di Kyoto online, ma non ci avevano preparato alla sua bellezza “dal vivo“. Sembra quasi di entrare a far parte di un quadretto giapponese, soprattutto quando siete quasi da soli, a fine giornata.

La prima cosa che amici e parenti ci hanno chiesto, quando hanno visto le foto, è stata se Kinkakuji è davvero fatto d’oro. Ebbene… si! Gli ultimi due piani sono ricoperti di foglia d’oro, che si illumina e brilla sotto i raggi del sole.

Una volta era il buen retiro dello shogun Ashikaga Yoshimitzu. Solo dopo la sua morte, nel 1408, è diventato un tempio zen.

Kinkakuji è stato costruito su un fantastico stagno circondato da un magnifico giardino zen: ci è dispiaciuto moltissimo non vederlo al tramonto (come tanti altri templi e musei in Giappone, chiudono presto al pomeriggio), immaginiamo che debba essere magnifico!

Se dopo la visita vi viene fame, all’uscita dal tempio troverete tante macchinette che vendono gelati e bibite, ma anche un piccolo giardino per il tè. Un matcha con dolcino giapponese tradizionale costa circa 500 yen.

Kyoto cosa vedere in 3 giorni - La statua di Buddha Vairocana
La più grande rappresentazione al mondo di Buddha Vairocana al tempio Todaiji

Fushimi Inari Taisha, Ginkaku-ji e il castello Nijo

Il giorno successivo alla nostra escursione a Nara, siamo saliti sullo stesso treno (stazione di Kyoto, linea JR Nara), per raggiungere Inari. Il tragitto è brevissimo: ci vogliono circa 6 minuti. Appena usciti dalla stazione, vedrete dall’altro lato della strada un bellissimo torii rosso e statue di volpe.

Si tratta dell’ingresso del santuario shintoista di Fushimi Inari Taisha. L’ingresso è gratuito e il santuario non chiude mai (neanche di notte), quindi il nostro consiglio è di arrivare presto al mattino (secondo i giapponesi arrivare alle 6:00 aiuta a evitare la folla). Già alle 8:30 il santuario era pieno di gente!

Fushimi Inari Taisha di notte è ancora più bello, grazie alle lanterne posizionate lungo buona parte dei sentieri. Se quindi siete in possesso di un Japan Rail Pass (ovvero non pagate neanche il biglietto del treno per arrivare sin qui) e vi va di passare una serata diversa a Kyoto, prendete il treno e tornate a questo santuario. I turisti di sera sono pochissimi, e in compenso questo posto vi sembrerà ancora più magico!

Questo santuario è famosissimo per le migliaia di portali torii, di un bel rosso vermiglio, che creano sentieri nella foresta. Portano sulla cima del monte sacro Inari, e sono probabilmente i portali più fotografati in Giappone, insieme a quello di Miyajima.

Noterete le tante statue che rappresentano volpi, spesso con una chiave tra le fauci. Nello scintoismo la volpe è un messaggero di Inari, e dal momento che Inari è la divinità del riso, quella chiave rappresenta la chiave del granaio!

Se non avete voglia di alzarvi prestissimo al mattino per visitare il santuario Fushimi Inari, ma volete comunque scattare qualche bella fotografia da pubblicare su Instagram, mettete in conto che potreste dover scarpinare parecchio. Man mano che vi allontanate dagli edifici principali del santuario troverete meno turisti. I sentieri si inerpicano su per la montagna, ma c’è di buono che se il vostro viaggio in Giappone è estivo, qui starete certamente freschissimi. Di sicuro è meno caldo rispetto alla città di Kyoto!

Ancora una volta, abbiamo scelto di tornare indietro non appena il santuario è diventato così affollato da rendere impossibile trovare anche solo un angolino più tranquillo… dopotutto c’è così tanto da vedere!

Kyoto cosa vedere in 3 giorni - Il padiglione d'argento, Ginkakuji, circondato da un giardino zen
Ginkaku-ji non è mai stato ricoperto d’argento, e tuttavia è meraviglioso, anche grazie al giardino zen che lo circonda

Il nostro viaggio a Kyoto non sarebbe completo senza aver visto il Castello Nijo, quindi abbiamo preso la metropolitana (dalla stazione di Kyoto) sulla linea Karasuma, fino a Karasuma-Oike, e qui ci siamo spostati sulla linea Tozai per Nijojo-mae (il viaggio dura 15 minuti e costa 260 yen). E’ possibile anche arrivare a Nijojo con un autobus.

Il castello è aperto dalle 8:45 alle 17:00 (ultimo ingresso alle 16:00) ed è chiuso tutti i martedì a gennaio, luglio, agosto e dicembre. Lo trovate chiuso anche durante le festività, dal 26 dicembre al 4 gennaio.

Il biglietto d’ingresso costa 600 yen, ai quali aggiungere 500 yen se volete un’audioguida in inglese, o 2000 yen (un po’ tanto…) per un tour guidato di 90 minuti in inglese, che si tiene due volte al giorno.

Noi abbiamo voluto visitare il castello Nijo perché mi interessa molto la storia del periodo Edo in Giappone… e i samurai. Questo castello era la residenza di Tokugawa Ieyasu, il primo shogun del periodo Edo, e successivamente è stato usato come palazzo imperiale. Oggi è un sito patrimonio dell’umanità, protetto dall’UNESCO, e vale sicuramente una visita, se riuscite a inserirlo in itinerario (magari se non intendete trascorrere l’intera giornata al santuario Fushimi Inari Taisha).

Nel nostro caso abbiamo acquistato soltanto il biglietto di base, in quanto avevamo una guida Lonely Planet per il Giappone su dispositivo Kindle  (ovvero: come rendere un mattone… leggero come una piuma!) che ci ha consentito di risparmiare sull’audioguida e sul tour, pur senza perderci niente di quello che stavamo visitando.

Tenete in conto che la visita al Castello Nijo dura almeno un’oretta, ma due sono anche meglio!

Era il nostro ultimo giorno a Kyoto, quindi anche se personalmente avrei passato tutto il resto del pomeriggio a Nijojo (sia io che Al amiamo la storia), abbiamo deciso di saltare sul primo autobus per Ginkaku-Ji, il Padiglione d’Argento. La costruzione di questo tempio zen fu ispirata da Kinkakuji, e dal momento che avevamo già visitato il Padiglione d’Oro, volevamo vedere anche il “fratello più giovane”.

Ginkakuji è aperto dalle 8:30 alle 17:00 (ultimo ingresso alle 16:30; da dicembre a febbraio è aperto dalle 9:00 alle 16:30) e il biglietto (un altro magnifico segnalibro, sono “biglietti ricordo”) costa 500 yen.

La visita a questo tempio zen dura almeno 30-40 minuti, ma ovviamente dipende da quanto vi tratterrete a scattare fotografie!

Se Kinkakuji è davvero ricoperto di foglia d’oro, Ginkakuji non è mai stato ricoperto d’argento. Il nomignolo gli è stato affibbiato soltanto perché da sempre ci si riferisce a questo tempio come al “fratellino” del Padiglione d’Oro.

Qualora non fosse troppo caldo e i piedi non vi facessero troppo male, da Ginkakuji potreste passeggiare lungo il Philosopher’s path (Il sentiero del filosofo) fino a Nanzenji. Questo tranquillo sentiero in pietra diventa assolutamente magnifico nel periodo della fioritura dei ciliegi in Giappone!

Vi è piaciuto questo itinerario? Avete qualche dritta da aggiungere o volete condividere con noi un posto che avete visitato a Kyoto e che vale la pena di aggiungere? Fatecelo sapere nei commenti!

Nonostante il nostro viaggio in Giappone sia stato gentilmente sponsorizzato da JNTO, come sempre abbiamo voluto esprimere con sincerità il nostro punto di vista. Quindi si, lasciate che siamo un po’ orgogliosi della linea editoriale di Travelling Dany: tutte le opinioni qui espresse sono nostre, non rispecchiano necessariamente quelle di JNTO e ce ne assumiamo la responsabilità!

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Travelling Dany – Danila Caputo

Danila Caputo è una scrittrice di viaggi bilingue che vive tra Napoli e la Costiera Amalfitana, laureata in Lingue e Culture Moderne all’Università Suor Orsola Benincasa (Napoli). Vive e lavora con suo marito Aldo, fotografo e creator di video. Questo blog racconta le loro avventure nel mondo e offre tanti consigli sui viaggi sostenibili e su come essere viaggiatori responsabili. Trovate tutte le ultime novità sugli ultimi viaggi su Youtube, Instagram e Facebook.

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