Home » Italia » Italia segreta: Il parco dei mostri di Bomarzo

Italia segreta: Il parco dei mostri di Bomarzo

In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei. Leggi l’informativa.

Il Parco dei Mostri di Bomarzo - L'Orco
L’Orco è la statua più famosa al Parco dei Mostri di Bomarzo

Volete organizzare un viaggio nella nostra Bella Italia, eppure le folle (e i prezzi) delle città più famose vi preoccupano un po’? Niente paura: c’è un’Italia segreta, lontana dal turismo di massa, che sa offrire perle di incredibile bellezza. Il Parco dei mostri di Bomarzo, anche conosciuto come Sacro Bosco di Bomarzo, è una di queste. Per un viaggio fuori dal comune, esploriamo uno dei grandi enigmi della storia Italiana. Non avete paura dei fantasmi, vero?

Il Parco dei Mostri di Bomarzo - Le Sfingi
Avete già letto la nostra guida per capire cosa mettere in valigia? Vi sarà utilissima per Bomarzo!

La storia dei giardini di Bomarzo

Il Parco dei mostri di Bomarzo è stato progettato dall’architetto Pirro Ligorio (colui che ha completato i lavori alla Basilica di San Pietro nella Città del Vaticano, dopo la morte di Michelangelo) su commissione del Principe Pier Francesco Orsini, anche conosciuto come Vicino Orsini.

Inaugurato nel 1552, dopo ben 25 anni di attenti studi sui grandi classici da parte del Principe, è stato il suo modo di elaborare un grande lutto. La morte dell’amatissima moglie Giulia Farnese si rispecchia infatti in ogni aspetto del Parco di Bomarzo. Il Sacro Bosco negli anni è diventato una di quelle perle che l’Italia segreta elargisce a chi ha voglia di esplorarla in lungo e in largo. Persino il pittore e artista spagnolo Salvador Dali ha infatti definito il Parco dei Mostri di Bomarzo come un’invenzione storica unica e irripetibile.

Vicino Orsini volle dedicare questa monumentale opera all’amatissima Giulia, ma non ha mai condiviso con nessuno il vero motivo per cui ha commissionato le grottesche statue decorate da versi più o meno oscuri.
Ognuna delle sculture presenti nel Parco dei Mostri di Bomarzo è stata scolpita in grandi blocchi di basalto, già presenti nella vallata. Secondo qualche storico, soltanto la morte ha impedito a Pier Francesco Orsini di trasformare ogni singola roccia in una nuova statua per abbellire i suoi singolarissimi giardini.

Il Parco dei Mostri di Bomarzo - Colonne classiche
Il Parco dei Mostri di Bomarzo dà il meglio di sè in primavera e estate

Qual’è il significato nascosto nelle statue del Parco di Bomarzo?

Scienziati, storici e filologi hanno cercato molte volte di elaborare teorie sul significato nascosto in questo labirinto. Tentando di interpretare, in vari modi, i simboli e le statue disseminati nel Sacro Bosco di Bomarzo. Sono riusciti a scovare temi antichi, versi presi in prestito dalla letteratura rinascimentale, ma anche edifici classici che non seguono le regole della prospettiva, con l’intento, probabilmente, di confondere i visitatori.

Purtroppo molti dei versi che decoravano le statue sono troppo rovinati, a causa di un lungo periodo nel quale il Parco dei mostri è stato abbandonato. Acquistato dalla famiglia Bettini nel XX° secolo, è stato rimesso in sesto, ma nel corso della ristrutturazione, molte delle statue sono state spostate dalla loro posizione originale. Questo ha reso l’enigma ancora più complesso da decifrare.

Anche se non è ben chiaro quale fosse la storia nascosta nel Sacro Bosco dal Principe Orsini, alcuni storici hanno sviluppato una teoria secondo la quale poteva trattarsi di un rito di passaggio che, seguendo le storie dei libri classici, avrebbe dovuto trasformare chiunque fosse arrivato alla fine del labirinto, in un grande eroe.

Il Parco dei Mostri di Bomarzo - Il drago
Una grande viverna che combatte contro tre bestie

Il Parco dei mostri di Bomarzo e i sacrifici umani

Ci sono sempre state teorie che ipotizzavano che il Parco dei mostri di Bomarzo fosse un luogo strettamente legato alle pratiche esoteriche e ai sacrifici umani.

Quando una quindicina di anni fa fu scoperto un altare sacrificale nella parte più fitta del bosco, a ovest, sembrò che queste teorie avessero trovato conferma. Sono certa che almeno una volta nella vita abbiate visto uno degli innumerevoli programmi televisivi che raccontano dell’Italia segreta e dei suoi misteri. Ebbene, poco dopo la scoperta molte persone iniziarono a raccontare di aver visto dei fantasmi nei Giardini di Bomarzo.

L’altare sacrificale rinvenuto è stato costruito con la stessa pietra utilizzata per le statue, ma sono stati incisi una serie di simboli dal significato oscuro, come soli con i raggi indirizzati a sinistra. E’ inoltre presente un canale di scolo che serviva per lasciar defluire il sangue, un po’ come gli altari rinvenuti in Messico.

Secondo alcuni storici, potrebbe essere stato utilizzato per pratiche relative al culto di Urano. Dal momento però che ancora oggi non è ben chiara la simbologia che governa il labirinto di statue nel Sacro Bosco di Bomarzo, nulla può essere confermato o smentito.

Molte persone affermano che il Parco di Bomarzo sia uno dei luoghi più infestati dai fantasmi d’Italia. C’è chi dice di aver visto il fantasma di Vicino Orsini, chi invece ha scorto tra le fronde strane ombre, e persino chi afferma di aver sentito un lungo brivido di freddo basse temperature invernali(che non aveva niente a che vedere con le !)  nell’avvicinarsi alla zona in cui si trovava l’altare sacrificale. Gli appassionati di storie di fantasmi si dicono certi che questi luoghi siano infestati sia dal fantasma del Principe Orsini, letteralmente ossessionato dai suoi giardini, sia dalle vittime sacrificali.

Qualunque sia la verità, considerando il fatto che il Sacro Bosco può essere piuttosto spaventoso anche in pieno giorno, a causa delle statue grottesche che spuntano dai cespugli in ogni dove, non credo che nessuno riuscirà mai a convincermi a fare una passeggiata notturna da quelle parti. Non si sa mai!

Il Parco dei Mostri di Bomarzo - L'Elefante
L’elefante è forse una delle statue più cruente al Parco dei Mostri di Bomarzo

I “mostri” più famosi

Appena superata la biglietteria nel Parco dei mostri di Bomarzo, vi troverete in una bella area verde, nella quale c’è anche un campo da calcetto per intrattenere i ragazzi che vengono in gita con le scuole. Tutto sembra allegro e solare, soprattutto in primavera. Sembra quasi surreale che, oltre l’imponente ingresso in pietra, ci siano in agguato decine di spaventosi mostri in pietra!

Lasciate che vi presenti quelli più famosi:

  •  Le Sfingi: appena superato l’ingresso principale in pietra del Bosco sacro, troverete due Sfingi, molto simili a quelle egiziane (quindi con corpo di leone, testa di donna, e prive di ali). Siedono su grandi strutture di basalto e sono simbolicamente a guardia del parco, accogliendo i visitatori con due iscrizioni di benvenuto ancora leggibili.
  • Proteo (o Glauco): Non lontano dalle Sfingi, un po’ defilato dal percorso principale, incontrerete il vostro primo “mostro“, conosciuto sia come Proteo che come Glauco. Si tratta di una enorme maschera antropomorfa con la bocca spalancata, che sembra uscire direttamente dal terreno. Sulla sommità del capo regge una grande palla di pietra, con un castello in cima.
  • Ercole e Caco: Anche conosciuta come “Lotta tra giganti“. E’ la statua più grande nel Parco dei Mostri di Bomarzo e rappresenta l’epica lotta tra due giganti. Intorno a loro, molto più piccole, le figure di alcuni soldati, quasi del tutto distrutte dal passare del tempo.
  • La tartaruga e la balena: Superata la Fontana di Pegaso, incroceremo due statue che sembrano guardarsi. Si tratta di una grossa tartaruga con la dea Nike in piedi sul guscio e una spaventosa balena con la bocca spalancata che emerge dal terreno.
  • La casa pendente: Uno degli edifici più famosi del parco è una piccola casa che pende su un lato proprio come la Torre di Pisa. Si può entrare all’interno… ma le pendenze completamente sfasate vi faranno sentire abbastanza disorientati. Anche questo è un effetto meticolosamente progettato dal Principe e dal suo architetto. Si ritiene che originariamente l’ingresso ai Giardini di Bomarzo fosse situato proprio di fronte alla casa pendente.
  • Nettuno e la Ninfa: Dopo aver visitato la casa dovrete salire alcuni scalini in pietra, che vi accompagneranno in un’altra zona del Sacro Bosco di Bomarzo. Vi troverete in un grande campo nel quale sono disseminate anfore di pietra. Le scritte sono state cancellate dal tempo, pertanto non è dato sapere quale funzione avessero. Qui vicino potrete ammirare una grande statua del dio Nettuno, con un delfino sul braccio e una grande creatura marina che emerge dal terreno accanto a lui. A poca distanza, una sensuale ninfa è adagiata su un braccio e osserva, intenta, il dio di fronte a lei.
  • L’elefante: Forse una delle statue più macabre del Parco dei Mostri. Rappresenta infatti un elefante con una torre sulla schiena (un altro simbolo esoterico), che stritola un legionario romano con la proboscide. Secondo qualche studioso, farebbe riferimento alle imprese di Annibale nel corso delle Guerre Puniche.
  • Il drago: Più che un drago, si tratta di una spaventosa viverna intenta a combattere contro tre bestie. I tratti degli animali sono troppo consumati per poterli distinguere con chiarezza, ma potrebbe trattarsi di grandi felini.
  • L’Orco: Questo è di sicuro il mostro più famoso di Bomarzo, spesso rappresentato sui volantini pubblicitari e sui biglietti per accedere al parco. Sembra solo una grande statua in pietra con le fauci spalancate, ma in realtà è una piccola camera rituale alla quale è possibile accedere. Nella bocca dell’Orco vi sono delle panche e un piccolo altare in pietra. Pensare che potrebbe essere stato usato per chissà quali rituali oscuri mette i brividi, ma provate a parlare all’interno della stanzetta. La voce viene amplificata e distorta… altro che film horror!
  • Il Tempio: Costruito circa venti anni dopo le altre statue, in memoria della seconda moglie del Principe Orsini. E’ un mix degli stili Classico e Rinascimentale. Non è possibile entrare nel tempio, ma essendo situato in una vallata verde, quando c’è bel tempo tante famiglie organizzano qui allegri picnic. Turisti? Affatto, si tratta principalmente di chi vive in zona! Noi abbiamo visitato il Parco di Bomarzo in primavera, in settimana, e oltre a noi non c’era nessuno. Quasi troppo bello per essere vero!
Il Parco dei Mostri di Bomarzo - Statua di uomo
Le statue sono state scolpite in blocchi unici di basalto

Dove si trova il Parco dei mostri di Bomarzo?

Il Sacro Bosco è situato in Lazio, Italia centrale. E’ a circa un’ora e mezza a nord della Capitale, e rappresenta la perfetta gita di una  giornata dalla Città Eterna. Se quindi state trascorrendo qualche giorno a Roma, non fatevi mancare una visita ai Giardini di Bomarzo, soprattutto se c’è il sole!

L’area nella quale è incastonato questo meraviglioso parco è la Tuscia Viterbese di cui abbiamo già parlato. Piena di ritrovamenti etruschi, a pochissima distanza dal confine con l’Abruzzo.

Dal parco il panorama è veramente magnifico, e un po’ somiglia alle campagne toscane, con i piccoli centri abitati e i loro inconfondibili edifici storici tutto intorno. Se ve lo state domandando, in questa zona si mangia divinamente! I piatti più buoni sono quelli della tradizione culinaria laziale, con qualche piccolo prestito da quella campana.

Il Parco dei Mostri di Bomarzo - Nettuno
Il dio Poseidone e le creature del mare

Come arrivare al Sacro Bosco

Moltissimi turisti che soggiornano a Roma preferiscono arrivare al Parco dei Mostri di Bomarzo con un tour organizzato da un’agenzia, solitamente in bus.

Se siete senz’auto e volete organizzare tutto da soli, il percorso più veloce è quello che passa da Orte (VT). Prendete un treno dalla Stazione Tiburtina di Roma, e una volta là troverete il servizio di autobus Contral (attenzione: non funziona la domenica e nei festivi). Potete acquistare un biglietto per Viterbo direttamente al bar vicino alla stazione dei treni. Vi ci vorrà un’oretta circa per arrivare a Bomarzo.

Una volta arrivati in città, vi consiglio di usare una mappa sul cellulare. Se vi basate sulla prima indicazione stradale aggiungerete altri 2 km alla vostra lunga passeggiata. Si tratta infatti di un’indicazione pensata per le auto, che fanno il giro lungo.

Essendo a piedi vi converrà tagliare per la città, attraversando Via del Lavatoio. Arrivati a un grande spiazzo, svoltate a sinistra, e troverete un’altra indicazione per il parco, questa volta giusta. La passeggiata vi porterà via altri 20 minuti, più o meno.

Ora capite perché i turisti preferiscono prenotare un viaggio organizzato? Purtroppo quest’area è scarsamente servita dal trasporto pubblico e non esiste una navetta che porti i visitatori direttamente all’ingresso dei Giardini di Bomarzo.

Se invece siete in giro per l’Italia con la vostra auto e volete guidare fin qui da Roma (se alloggiate all’Hampton by Hilton Rome East potete immettervi direttamente sul Grande Raccordo Anulare evitando il traffico della città), vi ci vorrà soltanto un’ora e mezza. Prendete la A1/E35 fino ad Attigliano. Qui seguite la SP Bomarzese che vi porterà fino all’ingresso del parco.

Il Parco dei Mostri di Bomarzo - Il Tempio
L’area antistante al Tempio è molto popolare tra gli amanti dei pic-nic ai Giardini di Bomarzo

Orari di apertura e biglietti

Il parco dei Mostri di Bomarzo è aperto tutto l’anno con orario continuato dalle:

08.30 – 19.00 dal 1 aprile al 31 ottobre.

08.30 fino al tramonto dal 1 novembre al 31 marzo.

Il biglietto d’ingresso per adulti e bambini oltre 13 anni costa 10,00€. I bambini fino a 4 anni entrano gratis, mentre dai 4 ai 13 anni potranno usufruire di un ingresso ridotto a 8,00€.

NOTA: Se state cercando souvenir da comprare avrete più fortuna nei paesi vicini in quanto al Parco dei Mostri di Bomarzo non ci sono negozi.

Potrebbe interessarti anche:
Come Organizzare il Viaggio di Nozze Perfetto
Viaggio di Nozze in Italia: Mete e Consigli

I Piatti tipici Abruzzesi: Cosa mangiare in Abruzzo?
I posti da sogno in Toscana

Fai pin per dopo!
Il Parco dei Mostri di Bomarzo - Pinterest

Travelling Dany – Danila Caputo

Danila Caputo è una scrittrice di viaggi bilingue che vive tra Napoli e la Costiera Amalfitana, laureata in Lingue e Culture Moderne all’Università Suor Orsola Benincasa (Napoli). Vive e lavora con suo marito Aldo, fotografo e creator di video. Questo blog racconta le loro avventure nel mondo e offre tanti consigli sui viaggi sostenibili e su come essere viaggiatori responsabili. Trovate tutte le ultime novità sugli ultimi viaggi su Youtube, Instagram e Facebook.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *