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Visitare Napoli: Tour delle stazioni dell’arte (mappa della metro inclusa)

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Art Stations The coolest of the Naples Metro Garibaldi
Le lumache alla Stazione Centrale di Piazza Garibaldi

Le stazioni dell’arte rappresentano uno degli esperimenti italiani meglio riusciti degli ultimi anni: mettere a contatto pendolari e turisti alla scoperta dell’Italia con installazioni di arte contemporanea fruibili gratuitamente. Visitare Napoli sfruttando la metropolitana diventa quindi un modo per scoprirne le sfaccettature più colorate e innovative, mescolate sapientemente a reperti storici e antiche tradizioni. Si tratta forse del modo più interessante e intelligente per esplorare tutti i posti da visitare a Napoli. Vediamo come!

Art Stations The coolest of the Naples Metro Garibaldi Stairs
Scale in acciaio e luci al led alla stazione Garibaldi

Visitare Napoli: dove trovare le stazioni dell’arte

Le Stazioni dell’Arte della Metopolitana di Napoli sono un progetto nato per riqualificare alcune aree del Comune di Napoli. Combinare trasporto pubblico e arte contemporanea è diventato un modo non solo per abbellire la città, ma anche per aiutare la diffusione di arte e cultura.

Queste stazioni si trovano lungo la Linea 1 e la Linea 6 della Metropolitana di Napoli e includono oltre 180 opere d’arte. Artisti di fama internazionale hanno collaborato con giovani architetti napoletani, in un mix davvero interessante di modernità, colori e tradizioni partenopee. Questo eclettico gruppo ha quindi contribuito a ideare tematiche diverse, esplorate in ognuna delle Stazioni dell’Arte: non troverete una stazione uguale all’altra.

Visitare Napoli in estate? Si può, se imparate a preparare la valigia perfetta per i mesi più caldi!

Secondo il Comune di Napoli, dobbiamo aspettarci altre metro dell’arte nei prossimi anni. Non vediamo l’ora di scoprire come saranno e speriamo che magari per allora le fake news su Napoli avranno smesso di spaventare i turisti!

Se state organizzando un viaggetto per visitare Napoli, inserire un tour delle Stazioni dell’Arte nel vostro itinerario è semplicissimo. Dovrete soltanto esplorare la città utilizzando la metropolitana. Inoltre se non avete ancora deciso dove dormire a Napoli, potreste prenotare un alloggio vicino alla Linea 1 o alla Linea 6! In questo modo, anche se organizzate vacanze invernali a Napoli, non dovrete passeggiare troppo sotto la pioggia!

Il TIC, biglietto unico integrato che vi consente di utilizzare i mezzi pubblici a Napoli, è acquistabile sia alle macchinette in stazione che nei punti autorizzati in giro per la città. Una corsa singola vi costerà 1,10€, ed è per questo che suggerisco sempre di acquistare almeno un biglietto valido 90 minuti (1,60€), oppure un giornaliero (3,50€), a seconda dei posti da visitare a Napoli.

Qualora voleste seguire il mio itinerario che indica cosa vedere a Napoli in un giorno, o pensiate di trattenervi in città per un weekend romantico con la vostra metà, è semplice capire se conviene ancora acquistare un biglietto giornaliero o uno settimanale, al costo di 12€: se restate in città per più di 4 giorni e non utilizzate un’auto, comprate direttamente il biglietto settimanale. Risparmierete di più. I biglietti giornaliero o settimanale non coprono la tratta vesuviana. Pertanto se intendete visitare il Vesuvio dovrete comprarne un altro!

Qui potete trovare una mappa interattiva alla Metro di Napoli, e qui potete scaricare un file pdf sul vostro telefono con la mappa, utilissimo per non consumare traffico dati.

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Installazione artistica interattiva, lo specchio dei viaggiatori

Garibaldi: specchi, acciaio e… lumache

Garibaldi è lo snodo ferroviario più importante di Napoli. Da qui infatti potrete prendere uno dei treni ad alta velocità per Roma o Milano, esplorare Piazza Garibaldi o cercare il vostro hotel.

La Stazione Centrale è stata completamente rinnovata e ora include uno shopping center e alcuni ristoranti. Vi sarà possibile usufruire del Wi-Fi gratuito e se siete molto fortunati magari nell’attesa del vostro treno potrete anche partecipare agli eventi organizzati dai negozi, come sessioni di trucco gratuite, ma anche raccolte fondi per Save the Children e tante altre organizzazioni umanitarie.

Una volta scese le scale, arriverete in una grande piazza coperta da tendoni. La prima cosa che balza all’occhio sono le lumacone colorate che risalgono lungo grandi piloni in acciaio. Quest’area è stata progettata per offrire un po’ di ombra: il caldo a Napoli è micidiale in estate. Dalla piazza si può accedere alla metropolitana e ai vari negozi.

Una serie di scale mobili dall’aspetto futuristico mescolano acciaio e luci al LED, in un’imponente installazione che vi porterà davanti alla prima opera d’arte della stazione Garibaldi. Si tratta di uno specchio sul quale vi sono figure di viaggiatori a grandezza naturale. Il primo impatto è un po’ sconcertante. Sembra infatti che ci siano effettivamente altre persone in attesa della metropolitana. Con tutti i turisti che arrivano per visitare Napoli, è davvero molto realistica!

Quest’installazione artistica è interattiva. Se vi avvicinate abbastanza allo specchio, rifletterà anche la vostra persona, rendendovi parte di quello che è un grande quadro moderno.

Le banchine della metropolitana alla stazione Garibaldi si ispirano alla metropolitana di Londra.

Museo: archeologia e fotografia

La stazione Museo è stata progettata da Gae Aulenti ed è stata inaugurata nel 2001. I visitatori vengono accolti da una serie di grandi pannelli su quali figurano foto di Mimmo Jodice che rappresentano sculture trovate a Villa dei Papiri nel sito archeologico di Ercolano.
L’esterno dell’edificio della metropolitana è dipinto, come il vicino Museo Archeologico di Napoli, in una tonalità di rosso che si chiama “rosso pompeiano” proprio perché era piuttosto comune nell’antica città di Pompei.

Nella hall della stazione potrete ammirare inoltre una meravigliosa riproduzione dell’Ercole Farnese (in mostra anche al Museo) e un calco in bronzo della testa di un cavallo, denominato “Carafà“.

Come avrete già capito, il tema a cui è dedicata questa stazione è la storia, rappresentata non soltanto da sculture e calchi, ma anche da suggestive fotografie in bianco e nero attraverso le quali potrete visitare Napoli e la periferia nel corso degli anni.

Nel corridoio che porta al Museo Archeologico vi sono inoltre 9 statue che rappresentano gli anni più importanti nella vita dell’artista Luciano D’Alessandro, mescolate a fotografie di dettagli e angoli scenografici della nostra Napoli.

Proprio come se si trattasse di un museo gratuito sottoterra, verrete guidati attraverso una mostra fotografica a cura di Fabio Donato, “India ’70“, con immagini riprese da un suo viaggio in India, e altre che invece mostrano la grande passione del maestro per il teatro napoletano.

Lungo il corridoio per Piazza Cavour invece la mostra fotografica è a cura di Raffaella Mariniello, che ci mostra la periferia attraverso una serie di scatti molto evocativi.

Materdei: mosaici e bronzi

Sebbene forse non si tratti di una tappa che viene inserita spesso negli itinerari per visitare Napoli, la Stazione dell’Arte Materdei, aperta nel 2003 e progettata da Alessandro Mendini, merita sicuramente una visita.
Vi si accede tramite piazza Scipione Ammirato nel rione Materdei. La piazza è un’isola pedonale con ampie zone di verde, nella quale sono state installate opere d’arte e ceramiche decorative. Tra le altre, la magnifica statua di bronzo dell’artista Luigi Serafini, Carpe diem, e le coloratissime ceramiche che ricoprono la parete dell’ascensore.

I colori che fanno da trait d’union sono il giallo e il verde. Come il mosaico che raffigura una grande stella, che guida i viaggiatori all’interno di una stazione resa ancora più suggestiva dai tanti vetri colorati e dall’acciaio (che la rende simile alla stazione Salvator Rosa).

I mosaici ricoprono quasi tutte le pareti interne di questa metro dell’arte. Uno dei più belli è forse quello situato vicino le scale che portano i pendolari verso le banchine. Ad opera di Luigi Ontani, rappresenta animali fantastici, la figura dello scugnizzo napoletano e Pulcinella. Abbiamo già parlato di questa maschera teatrale nell’articolo su Via San Gregorio Armeno, ma in questo caso la particolarità è che l’artista si è rappresentato come Pulcinella, diventando parte dell’opera.

Mentre aspettate la metro sulle banchine, potete rifarvi gli occhi con i pannelli di legno di Domenico Bianchi, i Wall Drawings di Sol LeWitt e le serigrafie policrome di Mathelda Balatresi, Anna Gili, Stefano Giovannoni, Robert Gligorov, Denis Santachiara, e George Sowden.

Art Stations The coolest of the Naples Metro Toledo station
Impossibile visitare Napoli e non fermarsi al Crater de luz alla stazione Toledo!

Toledo: la più bella stazione della metro in Europa

Nel 2012 il The Daily Telegraph ha premiato Toledo come la stazione più incredibile d’Europa. Nel 2014 è stato invece il turno della CNN, che ha eletto la stazione Toledo come la più bella d’Europa.

Ve lo racconto perché ritengo impossibile visitare Napoli, con o senza un tour delle stazioni dell’arte, e non fermarsi per un po’ alla stazione Toledo.
Progettata da Oscar Tusquets Blanca e aperta nel 2012, è accessibile da Via Toledo. Ovvero la via dello shopping dove cerco sempre di passare (spesso di proposito), dal momento che qui si mangiano alcuni dei piatti più buoni di Napoli.

Il tema della stazione Toledo è l’acqua Grotta Azzurra di Capri(qualcuno pensa somigli un po’ alla ). E’ stata infatti costruita 50 metri in profondità, sotto una falda acquifera. All’esterno, proprio a Via Toledo, vi sono tre piramidi esagonali coperte da pannelli giallo ocra e blu. Forniscono luce naturale al primo livello della stazione della metropolitana.
All’ingresso di Via Diaz, invece, potrete ammirare la scultura in acciaio corten di William Kentridge, il Cavaliere di Toledo.

Appena entrati dovrete attraversare un lungo corridoio con grandi cerchi arancioni e panchine in pietra vulcanica. Nell’atrio fermatevi ad ammirare i due magnifici mosaici di William Kentridge, che rappresentano le figure mitologiche della cultura napoletana, incluso San Gennaro, e i simboli più importanti della Repubblica Napoletana del 1799.

A Napoli quando iniziamo a scavare per costruire nuove infrastrutture si corre sempre il rischio di trovare reperti archeologici. E’ successo anche quando stavano lavorando alla stazione Toledo, così si è deciso di incorporare le mura di cinta aragonesi all’interno del progetto, mettendole a disposizione del pubblico.

La sezione più famosa della stazione Toledo è però il Crater de luz, che potete ammirare anche nella fotografia qui sopra. Entrarvi vi farà emozionare. Musica classica dagli altoparlanti e la sensazione di stare passeggiando sotto il mare, rappresentato in tutte le tonalità del bianco e blu dall’artista Robert Wilson. Al centro, proprio sopra le scale mobili, un enorme cono bianco attraversa tutti i livelli della stazione Toledo, illuminandola con luce naturale e luce al LED colorata.

Non è poi tanto difficile incontrare turisti che salgono sulle scale mobili con il naso per aria, per poter guardare il cono di luce… e poi corrono a scenderle di nuovo, quasi fosse una giostra, per poter ammirare un altro po’ quest’opera magnifica. Non se ne ha mai abbastanza.
Persino io e Aldo, che qui siamo di casa, spesso usiamo la metro fino a Toledo, attraversiamo la strada per gustare un buon caffè alla napoletana, magari seguendo il nostro vademecum sulle mance, e poi rientriamo… per un altro giro!

Dalle banchine della metro al Crater de luz è possibile inoltre attraversare un lungo corridoio con pannelli animati che rappresentano il mare, e una serie di fotografie ad opera di Achille Cevoli, dal titolo Men at work, che omaggiano gli uomini e le donne che hanno contribuito alla costruzione delle Stazioni dell’Arte a Napoli.

Nella zona di Via Toledo troverete tanti souvenir italiani per ricordarvi del vostro viaggio a Napoli!

Art Stations The coolest of the Naples Metro Toledo Stazione Centrale
Ferrovia Centrale Città di Napoli, di William Kentridge alla stazione Toledo

Salvator Rosa: arte e tradizione

La stazione Salvator Rosa è stata progettata da Alessandro Mendini ed aperta nel 2001. L’accesso principale è situato sull’omonima via nel quartiere Arenella: per arrivarvi dovrete attraversare meravigliosi giardini.

Gli edifici circostanti quello della metropolitana sono stati trasformati in opere d’arte visibili anche da lontano, e all’interno di questo complesso è possibile inoltre visitare un ponte romano e una Cappella neoclassica risalente al XIX secolo.

I giardini sono divisi in livelli accessibili mediante scale mobili. Le famiglie adorano passeggiare in questa zona, soprattutto nei giardinetti che ospitano i giochi per bambini, progettati da Salvatore e Mimmo Paladino proprio per rispecchiare la gioia dell’infanzia. Ovviamente l’accesso è completamente gratuito.

Se intendete visitare Napoli, esplorando anche le zone meno sfruttate dal turismo di massa, allora l’area circostante la stazione della metro Salvator Rosa è il luogo perfetto. Mai troppo affollata, così da consentire ai visitatori di godere di tutte le opere d’arte contemporanee che mescolano marmo, acciaio e vetri colorati. Un luogo talmente bello da sembrare surreale.
In questa zona antica di Napoli trovate inoltre tante osterie e piccoli ristorantini che propongono i piatti della tradizione italiana e napoletana a prezzi molto convenienti.

All’interno della stazione Salvator Rosa, non lontano dai binari troverete un’opera d’arte dal titolo A subway è cchiù sicura: rappresenta tre Fiat Cinquecento nascoste sotto altrettante copertine, per “metterle al sicuro“.

Se passeggiate fino all’ingresso secondario su Via Battistello Caracciolo, troverete ad attendervi tante colorate ceramiche che rappresentano l’iconografia partenopea, a cura di Enzo Cucchi, e l’installazione Eccomi qui, di Lello Esposito. Si tratta di un grande Pulcinella che osserva la strada dall’alto.

Una nota di colore? Non lontano da qui c’è l’edificio nel quale soggiornava Giovanni Capurro, autore della canzone ‘O sole mio.

Quattro giornate: alluminio e giardini

La Stazione dell’Arte Quattro Giornate è stata progettata da Domenico Orlacchio e inaugurata nel 2001. Serve Piazza Quattro Giornate, lo stadio Arturo Collana e parte del quartiere Vomero, che probabilmente è già nel vostro itinerario per visitare Napoli.

L’ingresso principale di questa stazione è circondato da giardinetti e sculture in metallo. Da quella a forma di V di Renato Barisani a quelle in bronzo, che rappresentano atleti, della scultrice Lydia Cottone.

Proprio come la piazza, anche la stazione della metropolitana è dedicata alle Quattro Giornate di Napoli, una insurrezione popolare del 1943, quando i napoletani si sono ribellati ai nazisti, riuscendo a liberare Napoli dall’occupazione tedesca (forse ora capirete anche perché ero così convinta di voler visitare il campo di concentramento di Auschwitz).

Poco dopo l’ingresso, i bronzi e i dipinti dell’artista Nino Longobardi, ispirati ai momenti salienti delle quattro giornate di Napoli.

Lungo il corridoio che porta dall’ingresso alle banchine dei treni, potrete ammirare altri dipinti di Sergio Fermariello, un foglio di alluminio illuminato da fibra ottica ad opera di Baldo Diodato e la serigrafia su cinque pannelli Sabe que la lucha es cruel (dallo spagnolo: Sappi che la lotta è crudele), di Anna Sargenti.

Altri tre dipinti, posizionati su installazioni metalliche, sono stati creati da Umberto Manzo con una tecnica innovativa: l’emulsione fotografica. Nella stazione è presente anche una light box con all’interno l’immagine dell’autrice, Betty Bee, e quattro figure femminili vestite di bianco, le Combattenti, ad opera di Maria Albanese.

Art Stations The coolest of the Naples Metro Università
La scultura Synapsi nella metro dell’arte Università rappresenta l’intelligenza umana

Università: arte moderna e un’esplosione di colori

La Stazione dell’Arte Università è una di quelle che incontrerete sicuramente se intendete visitare Napoli. Serve infatti Piazza Giovanni Bovio e Corso Umberto I, il nostro amato Rettifilo, zona universitaria e piena di negozietti e ristorantini.

Progettata da Karim Rashid e Alessandro Mendini come un’esplosione di ottimismo e colori che accompagni lungo tutta la giornata i pendolari che qui arrivano per lavorare e gli universitari, è stata inaugurata nel 2011. Tra tutte è la stazione più allegra e colorata. Rappresenta l’era digitale e il linguaggio di Internet. All’esterno infatti sulle ceramiche è possibile leggere parole quali database, network o software.

L’atrio è tutto colorato di verde acido e decorato da pannelli al LED con sopra le forme più disparate, nei colori più accesi. Il forte contrasto tra rosa e fuxia guida i pendolari verso le piattaforme della metropolitana.
Se entrate da Piazza Giovanni Bovio vi troverete davanti due grandi pilastri neri. Guardando attentamente potrete riconoscere il profilo di due persone: rappresenta l’importanza della conversazione per l’umanità.
La scultura in acciaio che vedete nella foto qui sopra, invece, si chiama Synapsi e rappresenta l’intelligenza umana. Raffigura per l’appunto una sinapsi.

All’interno della stazione sia le pareti, di lucido vinile, che i pavimenti, raffigurano onde colorate di celeste, giallo e verde, oppure arancio e rosa: qualcuno ha paragonato questa stazione così futuristica e piena di vita ai modernissimi locali di Tokyo.

Salendo al secondo livello, muovete un paio di passi indietro e guardate le scale. I gradini formano le immagini di Dante Alighieri e della sua Beatrice Portinari, a rappresentare l’importanza del legame tra la cultura e l’arte contemporanea.

Vanvitelli: la spirale blu

La stazione Vanvitelli è accessibile tramite l’omonima piazza, situata nella zona sud del quartiere Vomero, ed è interamente colorata di blu, lilla, giallo e grigio.

Appena entrati vi troverete davanti un’opera concettuale di Giulio Paolini. Si tratta di un masso che cerca di infrangere la gabbia di vetro nella quale è stato imprigionato. Lungo il corridoio in direzione delle scale, due strisce di Vettor Pisani rappresentano Oriente e Occidente.

La grande protagonista di questa Stazione dell’Arte è però l’enorme spirale di neon blu che pende dal soffitto. Si tratta di un’opera di Mario Merz, ultimata poco prima della sua morte. La spirale procede verso il livello intermedio, e termina accanto ad alcuni animali preistorici. Poco oltre, due stelle d’acciaio create dall’artista Gilberto Zorio.

Camminando verso i binari della metropolitana, potrete quindi ammirare i Pozzi, otto cilindri creati utilizzando metallo, cristalli, cera, vetro e pigmenti colorati.

Art Stations The coolest of the Naples Metro Dante
Il grande mosaico “Universo senza bombe” nella stazione dell’arte Dante

Dante: versi del Convivio scritti con i neon

La stazione Dante nella metropolitana di Napoli è situata sotto l’omonima piazza ed è stata progettata da Gae Aulenti, che si è occupata anche di risistemare l’urbanistica di Piazza Dante, pur senza intaccare lo schema settecentesco. Per il pavimento ha usato pietra lavica etnea, e ha seguito lo stesso schema progettato da Vanvitelli.

All’interno di questa stazione sono presenti molte opere d’arte moderna e contemporanea, come affreschi di Carlo Alfano o l’enorme mosaico Universo senza bombe, composto da colorati ovali e forme che accompagnano i pendolari fino ai binari.

Le mie due opere preferite in questa stazione dell’arte, che vi consiglio se intendete visitare Napoli, sono l’evocativa installazione di Jannis Kounellis, un enorme pannello in acciaio su cui sono situati binari che bloccano oggetti quali un cappello, un soprabito, trenini giocattolo e molte paia di scarpe femminili e maschili.

La seconda è Queste cose visibili, di Joseph Kosuth. La troverete poco prima delle scale che conducono al livello inferiore. Si tratta del seguente, evocativo verso del Convivio di Dante, scritto con neon bianchi:

Lo colore e la luce sono propriamente; perché solo col viso comprendiamo ciò, e non con altro senso. Queste cose visibili, sì le proprie come le comuni in quanto sono visibili, vengono dentro a l’occhio – non dico le cose, ma le forme loro – per lo mezzo diafano, non realmente ma intenzionalmente, sì quasi come in vetro transparente. E ne l’acqua ch’è ne la pupilla de l’occhio, questo discorso, che fa la forma visibile per lo mezzo, sì si compie, perché quell’acqua è terminata.
(Dante Alighieri, Convivio, Trattato III, Capitolo 9)

Rione Alto: Light box e pannelli decorativi

La stazione Rione Alto serve la zona ospedaliera di Napoli. L’ingresso è in vetro e cupole di acciaio. Proprio lì accanto, una meravigliosa fontana decorata con un mosaico di Achille Cevoli.

All’interno di questa metro dell’arte troverete molti wall drawing di David Tremlett, disegnati con pastelli su intonaco. E tra le scale e i marciapiedi mobili, pannelli decorativi di Giuseppe Zevola, foto di Katharina Sieverding e due light box di Bianco & Valente, che pendono dal soffitto lungo il tunnel per le banchine.

Questa stazione della metropolitana è piena zeppa di capolavori artistici moderni e contemporanei di autori italiani.

Art Stations The coolest of the Naples Metro Neapolitan immigrants
Una foto in bianco e nero che rappresenta gli emigranti di Napoli: sullo sfondo il Palazzo Reale

Piscinola: coloratissimi murales

Il capolinea Piscinola segna la fine della Linea 1 (che ha inizio proprio a Garibaldi) ed era originariamente chiamato “Piscinola-Secondigliano“.

La stazione è costruita su due livelli. Quello superiore per i treni della Linea 1 della metropolitana di Napoli e quello inferiore per la Linea Arcobaleno che collega Napoli e Aversa.

Il Comune di Napoli ha però deliberato che la stazione di Piscinola in futuro non sarà più da considerarsi capolinea, in quanto le metro serviranno anche l’aeroporto di Capodichino e il modernissimo Centro Direzionale.

L’intera stazione è dedicata ai lavori di Felice Pignataro, che ha disegnato coloratissimi murales nelle zone più difficili di Scampia. Il suo modo per offrire un po’ di gioia e speranza ai bambini e ai cittadini di questo quartiere tristemente famoso in tutto il mondo.

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Travelling Dany – Danila Caputo

Danila Caputo è una scrittrice di viaggi bilingue che vive tra Napoli e la Costiera Amalfitana, laureata in Lingue e Culture Moderne all’Università Suor Orsola Benincasa (Napoli). Vive e lavora con suo marito Aldo, fotografo e creator di video. Questo blog racconta le loro avventure nel mondo e offre tanti consigli sui viaggi sostenibili e su come essere viaggiatori responsabili. Trovate tutte le ultime novità sugli ultimi viaggi su Youtube, Instagram e Facebook.

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