Cosa mangiare a Napoli spendendo poco
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Ci sono talmente tante cose da mangiare a Napoli che a volte i turisti si sentono un po’ persi. Quali sono i veri piatti tipici napoletani e dove andare per assaggiare quelli cucinati meglio? Lasciate che vi aiuti: da napoletana doc mi fa davvero piacere presentarvi un po’ di info per mangiare bene a Napoli!
Benvenuti a Napoli, tra arte, mare, cultura… e buon cibo. Se avete già seguito il mio itinerario per passare una giornata nella mia città, visitato i luoghi più romantici di Napoli, osservato i maestri artigiani all’opera sui presepi napoletani, e ammirato le Stazioni dell’Arte, allora probabilmente sarete molto affamati. Lasciate allora che vi illustri cosa mangiare a Napoli spendendo poco, per evitare le costose trappole per turisti. Vi sarà utile anche se state organizzando le vostre vacanze in Italia senza spendere troppo!
Noi napoletani, è risaputo, siamo piuttosto viscerali e abbiamo opinioni ben precise riguardo alla nostra cucina.
I piatti che assaggerete a Napoli sono altrettanto intensi, costituiti da sapori forti che provengono dal mare e ingredienti profumati, resi più buoni dal sole e dal terreno fertile di quest’area.
Tendiamo a usare il più possibile prodotti freschi, cucinando piatti tradizionali che si basano proprio sulla qualità della materia prima e sulla semplicità.
A Napoli c’è qualcosa di buono per tutti (anche per vegani e vegerariani), dai frutti di mare alla mozzarella di bufala. E come non menzionare l’ottimo caffè napoletano o i deliziosi struffoli che si mangiano a Natale a Napoli?
Ce li invidia il mondo intero!
Volete un consiglio spassionato? Non lasciate che le leggende metropolitane vi spaventino.
Napoli è una città sicura e la maggior parte dei ristorantini che offrono ottimi piatti della tradizione a prezzi piccoli si trovano nei vicoli che secondo alcuni creduloni sono infestati… dalla “gente di Genny Savastano“.
State tranquilli, scegliere il quartiere di Napoli giusto vi serve solo per pianificare strategicamente la vacanza!
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Cosa mangiare a Napoli? La pizza!
La pizza Margherita è sicuramente il piatto napoletano più famoso nel mondo.
Condita con salsa di pomodoro, olio d’oliva, basilico fresco e mozzarella (avete visto come la preparano in pizzeria, nel nostro video?), è stata inventata proprio a Napoli agli inizi del diciannovesimo secolo.
Il pizzaiolo Raffaele Esposito volle infatti creare un piatto che rappresentasse i colori della bandiera italiana, dedicandolo all’allora regina Margherita di Savoia.
Ancora oggi sono tanti quelli che cercano di riprodurre la pizza napoletana originale, ma voglio svelarvi un segreto… Il sapore della pizza è diverso anche soltanto spostandoci in un’altra provincia campana: come si può anche solo sperare di provarci altrove?
Il segreto di tanta bontà è forse l’acqua, alla quale si aggiunge una lievitazione naturale che va dalle 8 alle 12 ore (alcune pizzerie lasciano addirittura lievitare l’impasto per 24 ore!).
Ecco perché non si può visitare Napoli senza assaggiare la “vera” pizza.
La nostra pizza è soffice ed ha il cornicione alto. A Roma o in altre città italiane si prepara una pizza molto sottile e croccante: i puristi si rifiutano di considerarla una “vera” pizza!
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Negli ultimi anni sono quattro le pizzerie che si sono sfidate per ottenere il titolo di “migliore pizzeria d’Italia“. E in alcuni casi, del mondo.
Michele, anche definita “il tempio della sacra pizza“, ha scritto la storia della pizza sin dalla seconda metà del diciannovesimo secolo.
Il segreto del suo successo è l’utilizzo di ingredienti freschissimi, e la lievitazione tradizionale dell’impasto. Non aspettatevi dieci pagine di menu pizze tra le quali scegliere, però.
Da Michele si cucinano soltanto pizze Margherita e Marinara (salsa di pomodoro, aglio e origano), proprio nel rispetto della tradizione.
Sorbillo, lo sfidante, ha aperto nel 1935 ed è salito alla ribalta grazie a una serie di trasmissioni televisive di cucina. I proprietari, Gino e Antonio “Totò“, sono grandi inventori di pizza: sempre sulla cresta dell’onda, con tantissime varietà che cambiano di continuo.
Sono famosi per le polpette al sugo e per la pizza fritta, ripiena di ricotta, pepe e mozzarella.
La Pizzeria Sorbillo ha vinto il premio come “Miglior pizzeria napoletana nel mondo” nel 2016: è assolutamente necessario prenotare in anticipo se si vuole avere la certezza di trovare un tavolo libero. C’è infatti sempre tanta folla, ma almeno il servizio è veloce!
Se invece volete uscire fuori dagli schemi, allora vi suggerisco la mia preferita. La pizzeria Trianon. E’ uno di quei posti a cui penso sempre con grande affetto, in quanto ci andavo da bambina con la mia famiglia. In tanti anni, il Trianon non è mai cambiato.
Anche qui, dimenticate il lusso decadente di altri ristoranti. Il Trianon è spartano in una maniera tutta napoletana, con tavoli dai piani in marmo e tovagliette di carta.
Qui si mangia la pizza “rota e carretto“. Che significa? Beh, che è grande “quanto la ruota di un carro“, ed è davvero deliziosa!
Anche qui ci sono le pizze della tradizione, e il panorama è quello di uno dei teatri più importanti di Napoli: il Teatro Trianon.
In questo storico teatro artisti del calibro di Totò hanno calcato il palcoscenico e poi assaggiato la pizza “rota e carretto”, come affermato orgogliosamente dai proprietari della pizzeria. Se volete evitare le trappole per turisti o i luoghi troppo affollati, venite qui.
A pranzo non è mai troppo affollata!
Volete una chicca?
Quando non si sa bene cosa mangiare a Napoli, in genere si opta per la classica Pizza Margherita.
Qui da noi infatti si dice che se il pizzaiolo non sa fare bene la Margherita, allora non è capace di preparare nessun’altra pizza.
C’è una pizzeria che, sebbene abbia aperto filiali a New York, Milano e Torino, qui a Napoli è rimasta “per intenditori”. I turisti si fiondano da Sorbillo o da Michele, perché non conoscono la magnifica pizzeria Starita a Materdei.
Starita è una pizzeria storica, che risale al 1901: pensate che hanno aiutato con le riprese di “L’oro di Napoli“. Ovvero quando la nostra Sofia Loren interpretò una seducente pizzaiola!
Sebbene ci siano tantissime pizze e sfizi sul menù, vi invito ad assaggiare la Pizza Margherita da Starita a Materdei. Scoprirete che è tutto un altro mondo rispetto alle altre pizzerie!
Piatti napoletani della tradizione: il Ragù
A Napoli c’è una tradizione alla quale non si sfugge. Il pranzo domenicale in famiglia con il ragù in tavola. Mamme e nonne iniziano a cucinare la salsa di pomodoro dalle prime ore del mattino, perchè deve restare a sobbollire a fuoco molto basso per tante ore.
Il ragù napoletano viene servito in genere con pasta fresca (tante mamme e nonne fanno ancora la pasta a mano!), con un’abbondante spolverata di parmigiano.
Quando finisce la pasta, la scarpetta con il pane fresco non è solo autorizzata, ma quasi obbligata: si tratta di un vero e proprio complimento alla cuoca!
Il ristorante Tandem a Napoli cucina il ragù tradizionale, ma come per altri posti per palati sopraffini, è necessario prenotare un tavolo in anticipo.
Questo è infatti un posticino piccolo e molto grazioso, con tanto di tovaglie a scacchi rossi e bianchi, sedie di legno e vecchie fotografie appese alle pareti.
E’ possibile scegliere il formato di pasta preferito per assaggiare il ragù, ma personalmente suggerisco sempre i formati che hanno fatto la storia di Napoli. Ziti, mezzani, manfredi, rigatoni.
Lo chef qui quasi esige la scarpetta, per cui a meno di non volerlo offendere, ripulite bene il piatto con il pane… non ve ne pentirete!
Dal momento che le porzioni sono molto abbondanti, ordinate il secondo soltanto se dopo il primo e la scarpetta avete ancora fame!
Polpette al sugo: le preferite dalle nonne napoletane
Direttamente collegate al ragù, le polpette al sugo rientrano in questo elenco soprattutto nella versione con il “cuzzetiello“. Una di quelle cose buone da mangiare anche per strada.
Si tratta della parte iniziale o finale del pezzo di pane, svuotata dalla mollica. La crosta croccante diventa una vera e propria ciotola profumata, nella quale vengono adagiate le polpette calde con il ragù.
Questa bontà negli ultimi anni è diventata una variante tutta partenopea dello street food buono ed economico. I prezzi sono infatti molto bassi e l’esperienza quasi mistica.
Chiedete a chiunque qui a Napoli: il cuzzetiello con le polpette è capace di risvegliare anche i morti!
Uno dei posti più famosi nei quali mangiare questa bontà è O Cuzzetiello, una panineria take away che offre varie declinazioni del grande classico napoletano.
Un altro posto che vi delizierà gli occhi e il palato è la Salumeria Upnea, un bellissimo Bistrò da asporto e non, nel quale gustare anche taglieri di salumi e formaggi, mozzarella di bufala, vini e panini.
I dolci tipici napoletani famosi nel mondo: le sfogliatelle
La sfogliatella è un dolce tipico di Napoli, che esiste in due versioni: riccia o frolla.
La prima è croccante, assomiglia a una conchiglia e viene riempita con una crema corposa e profumata. Ricotta fresca, un po’ di semolino, vaniglia, cannella e frutta candita.
La sfogliatella frolla invece ha lo stesso ripieno, ma il guscio esterno è costituito da uno spesso strato di burrosa pasta frolla.
Si devono mangiare rigorosamente calde, e in genere si accompagnano a una bella tazzina di caffè. Sebbene si possano gustare a ogni ora, a noi napoletani piace mangiarle al mattino per una vera e propria “colazione da campioni“.
La mia versione preferita? La frolla, perché trovo che non ci sia niente di meglio del profumo speziato della cannella, mescolato a quello più dolce della pasta frolla!
Le pasticcerie più famose nelle quali poter gustare un’ottima sfogliatella sono Sfogliatelle Mary, nella Galleria Umberto I, Attanasio, a pochi passi dalla stazione Napoli Centrale, e Pintauro, negozio storico che è diventato sinonimo di sfogliatella, soprattutto frolla. Lo trovate lungo via Toledo.
Qualche volta hanno anche le “Santa Rosa“, simili alle sfogliatelle ma decorate con crema gialla e amarene sciroppate. La ricetta è originaria di un paese sulla Costiera Amalfitana.
In genere possiamo affermare che la sfogliatella è un vero “snack da passeggio”. Se intendete visitare Napoli a piedi per visitare musei e opere d’arte, non fatevene mancare una!
In caso stiate pensando di comprare sfogliatelle come souvenir dal vostro viaggio a Napoli, ricordatevi che resistono al massimo per una giornata prima di perdere la croccantezza!
Se vi trovate in vacanza a Capri, un altro dolce col quale fare deliziosamente colazione è la Torta Caprese. Un tripudio di cioccolato e mandorle: indimenticabile!
Il rito dell’espresso
Per noi napoletani quello del caffè è un rituale davvero importantissimo.
La tazzina deve essere calda, se non bollente, perchè si ritiene che il calore aumenti la percezione dell’aroma del caffè.
L’espresso viene sempre servito insieme a un bicchiere d’acqua da bere prima del caffè, e qualche bar delizia il palato anche con un piattino di biscotti al burro o con un cioccolatino fondente. In genere ai dolci tipici napoletani si accompagna sempre un buon caffè.
Probabilmente non lo sapevate, ma a Napoli abbiamo uno dei dieci bar più belli d’Italia. Situato tra la magnifica Piazza del Plebiscito e via Chiaia, a pochi passi dal Palazzo Reale, dal Teatro San Carlo e dalla Galleria Umberto I, è impossibile non notare il Gran Caffé Gambrinus.
Questo café storico fu aperto nel 1860 e divenne immediatamente famoso. Con la Belle Epoque, le sale dorate si riempirono di artisti e scrittori, che si riunivano per assistere ai Café Chantant.
Si trattava di spettacoli musicali molto famosi tra gli esponenti della nobiltà, che venivano tenuti proprio al Gambrinus.
Era talmente liberale che nel corso del periodo fascista fu chiuso, in quanto ritenuto troppo pericoloso per il regime. Fortunatamente fu riaperto poco dopo la fine della guerra, restituendo a Napoli il suo caffé più iconico.
Il Gambrinus è uno dei posti a Napoli nei quali è possibile incontrare attori, personalità, politici e intellettuali.
Totò, i fratelli De Filippo, Oscar Wilde, Ernest Hemingway, Jean Paul Sartre e tanti altri sono passati di qui per bere un buon caffé e magari mangiare una sfogliatella.
Entrare al Gambrinus è come tuffarsi in un’altra epoca: è pieno di marmi, dipinti, bassorilievi, ormai un vero e proprio museo di Napoli.
Per una versione più economica del caffè napoletano, o per assaggiare le variazioni al cioccolato bianco, alla nocciola o al pistacchio, vi basterà attraversare la strada. Accanto al Gran Caffè Gambrinus infatti vi è il Caffè del Professore, ormai una vera istituzione in città!
Alici fritte alla napoletana – Dove mangiarle
Il “cuoppo” napoletano è un cono di carta che viene riempito da varie bontà. Un classico dello street food partenopeo. Servito generalmente in strada, viene da qualche anno proposto anche nei ristoranti o in pizzeria come antipasto.
Ebbene, le alici fritte, da sole o accompagnate da anelli di calamari, sono le regine del cuoppo.
Da sempre presenti sulla tavola dei napoletani, le alici sono un “pesce povero“, che costa poco e che può essere cucinato in mille modi. Le più famose della zona sono quelle di Cetara, sulla Costiera Amalfitana, spesso proposte anche nelle friggitorie napoletane.
Se volete mangiare pesce a Napoli spendendo poco, ci sono tre posti che mi vengono in mente immediatamente.
Il primo è Il Cuoppo – Friggitori Napoletani, che offre cuoppi di vario tipo, dolci e salati, quindi la Friggitoria Verace, da asporto, per mangiare ottimi cuoppi di pesce magari con una buona sfogliatella, e Pasione di Sofì, anch’esso da asporto, che coniuga tradizione, gusto, profumi e sapori di Napoli.
Fiocco di neve – le nuove frontiere del gusto
Se volete vedere la neve a Napoli in qualunque stagione, c’è un solo posto dove potete andare: Pasticceria Poppella. Dal momento che le temperature a Napoli sono sempre alte, tranne qualche rarissimo episodio invernale, la città non vede (quasi) mai la neve.
Così una piccola pasticceria, aperta dal 1920, con una grande passione per la propria città, ha deciso di regalare a Napoli un po’ di neve.
Ciro “Poppella” Scognamillo e Ciro Oliva hanno quindi creato il Fiocco di Neve, un dolcetto molto particolare, che deve essere mangiato tassativamente entro 12-36 ore da quando è stato preparato, per preservarne la freschezza.
La ricetta originale è segretissima, anche se in molti hanno tentato di copiarla. Sappiamo soltanto che la pasta all’esterno è dolce ma non troppo e soffice (grazie alla lievitazione di circa 8 ore).
Il ripieno è costituito da una crema leggera e vellutata, che potrebbe essere preparata con ricotta di capra, panna montata e panna gialla, con un goccio di liquore agli agrumi.
Quando è pronto, il Fiocco di neve viene spolverato con zucchero a velo e servito.
Si mangia in 1-2 bocconi, e a differenza degli altri dolci tipici napoletani, va consumato entro la giornata, per preservarne la freschezza.
La fila davanti alle due pasticcerie Poppella è sempre lunga, ma i nostri pasticcieri non si sono certamente adagiati sugli allori: continuano infatti a creare dolci e dolcetti dedicati a Napoli. Uno degli ultimi in ordine di tempo è l’edizione limitata “Bombetta di Totò“.
La Parmigiana di melanzane
Uno tra i migliori piatti napoletani, la parmigiana di melanzane è una di quelle leccornie che ogni nonna prepara per figli e nipoti. Talmente irresistibile da far dimenticare diete e calorie (tante!), perché semplicemente non le puoi dire di no.
Questa ricetta ricca di sapori è parte della nostra tradizione.
Gli ingredienti, infatti, sono tutti locali.
Si tratta di fette di melanzane (della qualità lunga e viola) fritte, condite con sugo di pomodoro e basilico, alternate a strati di mozzarella o provola affumicata.
L’ultimo strato è in genere costituito da salsa pomodoro e una bella spolverata di parmigiano.
La seconda cottura è al forno, con la parmigiana già composta, e deve essere abbastanza prolungata da mescolare i sapori e sciogliere i formaggi.
Qualche pizzeria ha addirittura iniziato a mettere la parmigiana di melanzane… sulla pizza. Vi sfido a provarla, ma vi avviso: è pesantissima!
I ristoranti che, a furor di popolo, cucinano la migliore parmigiana di Napoli, sono il Ristorante e Pizzeria Leon d’Oro, spesso frequentato da personaggi famosi, e situato in una location a dir poco spettacolare, Piazza Dante, raggiunta anche dalle Metro dell’Arte.
E Osteria da Carmela, che da 50 anni serve piatti curati che rivisitano la tradizione napoletana. E’ sempre meglio prenotare!
Sfoglia Campanella: La novità da mangiare a Napoli
I pasticcieri napoletani ci hanno viziati. Siccome due tipi di sfogliatelle non erano abbastanza, una pasticceria ha deciso di inventare una nuova variazione sul tema, che è immediatamente diventata virale su internet… e che è stata copiata in ogni dove.
Si chiama “sfoglia campanella“, perchè assomiglia proprio a una piccola campana.
Il guscio esterno è lo stesso di una sfogliatella riccia, ma il ripieno è costituito da un piccolo babà (di cui leggerete più avanti nell’articolo) avvolto da una deliziosa crema bianca o al cioccolato fondente, che nasconde una sorpresa: un altro strato di farcitura alla crema di ricotta.
La sfoglia campanella è una vera e propria esplosione di sapori. Indimenticabile, e per ora si trova solo a Napoli e in poche province.
Molte sono le varianti di sfoglia campanella, ma la versione originale si può assaggiare solo da Sfogliatelab, dove il pasticciere che l’ha creata, Vincenzo Ferrieri, è sempre alla ricerca di idee per nuovi e deliziosi dolcini.
Impepata di cozze – il sapore di Napoli
In qualunque vicolo o trattoria di Napoli troverete nel menu questo piatto, anche indicato come “zuppa di cozze” (nome che potrebbe trarre in inganno, dal momento che non è una vera e propria zuppa).
Una delle ricette più amate della tradizione partenopea, spesso servita come secondo di pesce, è più buona nei periodi nei quali le cozze pescate nel nostro mare sono più grandi.
Mio padre, appassionato di pesce e soprattutto di cozze, come tanti napoletani, saprebbe elencare a memoria i mesi nei quali, secondo la tradizione dei pescatori, le cozze sono più grandi e buone!
Si dice che il Re Ferdinando I di Borbone fosse particolarmente ghiotto di impepata di cozze napoletana, che è un piatto dal gusto forte, visto che, per l’appunto, in alcune versioni è presente una massiccia quantità di pepe o salsa di peperoncino.
Uno dei posti preferiti da chi vuole mangiare pesce a Napoli, specializzato in impepata di cozze è Da Corrado, a via Foria, i cui tavolini sono posti sulle scale dell’Orto Botanico.
Molto famoso anche A taverna do’ Re, in pieno centro storico, che presenta piatti esteticamente molto curati e deliziosi, a prezzi popolari.
Se invece vi volete concedere una passeggiata romantica nei pressi di Castel dell’Ovo, fermatevi a mangiare l’impepata di cozze Da Patrizia, a Borgo Marinari.
Tavolini all’aperto proprio accanto al mare e vicino al castello, in una delle location più belle di Napoli, e il miglior rapporto qualità-prezzo della zona, ne fanno una meta decisamente ambita!
Il re dei dolci tipici napoletani: Babà
Qualche giorno fa io e Aldo stavamo prendendo un caffè a uno degli chalet sul lungomare Caracciolo.
Un turista straniero entra con la moglie e chiede al pasticciere “il dolce tipico più buono di Napoli“. Senza battere ciglio, gli viene servito un enorme babà al rhum con panna e frutta fresca.
Inutile dire che lo hanno divorato in pochi minuti.
Il babà è infatti uno dei grandi classici della pasticceria napoletana, assolutamente da provare.
Questo dolce è nato in Polonia, è passato per la Francia, ma è diventato quello che conosciamo oggi soltanto a Napoli. Qui ha assunto una particolare forma “a fungo“, allungata e più gonfia a un’estremità. E’ un dolce morbido e spugnoso all’interno, con una leggera crosticina più scura all’esterno.
Viene bagnato con rhum diluito in acqua e zucchero, e servito da solo oppure ripieno con panna, cioccolato, fragoline o frutta fresca.
Fate clic per passeggiare con noi a Napoli nel nostro video-itinerario su Youtube!
Ultimamente è nata una versione particolare di babà “da passeggiata”, ovvero un grosso bicchiere di plastica trasparente nel quale vengono infilati tanti piccoli babà e poi, a seconda dei gusti, gelato, panna e frutta. Si mangia comodamente con una forchettina, magari guardando le vetrine dei negozi di Via Toledo.
A me piacciono molto i babà di Sfogliatelle Mary, sia classici che con panna e fragoline.
Molto famosa è anche la Pasticceria Scaturchio, che ha inventato il “babà Vesuvio“, ovvero un grande babà a forma di Vesuvio, realizzato con una parte centrale unica e tanti piccoli babà tutto intorno.
Se siete in partenza, potete fare scorta di babà e sfogliatelle da Attanasio, che si trova proprio nei pressi della Stazione Centrale. C’è sempre fila, ma il servizio è molto veloce!
Zeppole e Panzerotti – vegan friendly
Come ho già menzionato sopra, ci sono tanti tipi di cuoppi a Napoli. Se le alici sono lo street food preferito dagli amanti del pesce, zeppole e panzerotti costituiscono una buona alternativa anche per i vegani.
A Napoli si entra in friggitoria e si chiede semplicemente “mi dai 2€ di zeppole e panzerotti?“.
Il cuoppo, o il sacchetto di carta, verrà riempito di queste delizie ancora bollenti, da gustare mentre si passeggia. Se vi chiedete ancora cosa mangiare a Napoli spendendo poco, non troverete niente di più buono ed economico.
In città sono molti i ragazzi che per stare insieme alla sera senza spendere troppo, scelgono di concedersi questo sfizio da mangiare tutti insieme seduti su una panchina.
Le zeppole, da non confondere con la versione dolce, sono un impasto di acqua, farina, sale e lievito.
Alcune varianti vengono proposte con alghe, wurstel o verdure, ma la versione classica, che troverete anche in tutti i camioncini di street food in giro per Napoli e provincia, è quella più semplice.
I panzerotti sono invece un impasto di patate lesse schiacciate, sale, pepe e prezzemolo. Nella versione napoletana non vengono usate le uova e neppure il pangrattato (anche se comunque qualcuno usa il pangrattato per evitare che si rompano in cottura)!
Per questo cuoppo non posso suggerirvi nessun luogo specifico: zeppole e panzerotti sono buoni ovunque li assaggiate! Che sia un furgoncino lungo la strada oppure una delle friggitorie di pesce già menzionate sopra, l’unica cosa di cui dovete assicurarvi è che siano bollenti!
Gateau di Patate… o meglio il “Gattò” napoletano
Il Gateau di patate a Napoli è semplicemente il “gattò di patate“.
Questo delizioso tortino di patate e salumi è un antichissimo piatto francese che nel tempo è diventato una pietanza tradizionale napoletana.
Gli ingredienti principali sono patate schiacciate, uova, cubetti di mozzarella, provola, salame napoletano e cubetti di prosciutto cotto.
A seconda di chi lo prepara, a volte vengono aggiunti anche pepe e parmigiano grattugiato.
In genere viene servito a fette: è particolarmente amato in inverno perché è caldo e riempie molto.
Se avete pianificato una vacanza invernale in Italia e passate per Napoli, aggiungete il gattò al vostro elenco di cose da mangiare!
Secondo noi napoletani, il gattò di patate più buono è quello che viene preparato il giorno prima. In questo modo profumi e sapori si amalgano meglio e una volta scaldato sprigionano un aroma inconfondibile.
Potete mangiare un ottimo gattò napoletano all’Antica Trattoria di Ettore a Napoli. Se ci andate date un’occhiata al menù: ci sono tanti piatti tipici napoletani da assaggiare.
Casatiello Napoletano – Il piatto tradizionale della Pasqua
Se state organizzando le vacanze di primavera e pensate di trascorrere Pasqua in giro per l’Italia, assicuratevi di venire qui a Napoli.
Nel periodo pasquale il lievitato salato più cucinato è il casatiello napoletano.
Si tratta di una torta salata a ciambella, che tradizionalmente doveva ricordare la corona di spine sul capo di Gesù.
Ogni famiglia napoletana prepara il casatiello e lo mangia per svariati giorni. Come il gattò infatti, più passano i giorni… più è buono.
Questa ottima torta salata viene riempita con salame napoletano, provolone, uova, prosciutto.
Ah, c’è anche lo strutto nell’impasto.
Diciamo che non è proprio una pietanza da consumare se state facendo la dieta!
Se volete comprarne una fetta vi consiglio di andare allo Chalet Ciro, sul Lungomare Caracciolo.
Un altro posto dove mangiare il casatiello a Napoli è il Bar Augustus a via Toledo. Lo trovate a pochi passi dalla celebratissima stazione Toledo.
Food Tour Napoletani – Di chi fidarsi?
Avete finalmente scoperto cosa mangiare a Napoli… ma avete paura di perdervi e non sapete come raggiungere i posti menzionati in questo articolo.
Ho ricevuto vari messaggi di persone preoccupate all’idea di perdersi nei vicoletti del centro storico di Napoli. Volevano sapere se esistono dei tour guidati alla scoperta dei piatti tipici napoletani.
Ecco perché ho scelto di scrivere qui le mie opinioni, nella speranza che possano essere utili un po’ a tutti i miei lettori.
Io, Al e la mia famiglia abbiamo partecipato e testato alcuni tour per mangiare le cose più buone a Napoli.
Ve li illustro di seguito, perché li abbiamo trovati di buona qualità, abbiamo mangiato ottimamente e soprattuto ci siamo divertiti.
Tutti i tour qui di seguito offrono la cancellazione gratuita fino a 24 ore prima della data del tour stesso.
Tour economico dello street food a Napoli
Questo tour è economico, divertente, e si fa in poco più di 2 ore. Perfetto per chi non ha molto tempo a disposizione.
Assaggerete dell’ottimo street food napoletano con una guida del posto.
Il tour inizia a Piazza Bellini e include degustazione di babà, sfogliatelle, taralli napoletani, mozzarella di bufala e tanto altro.
Fate clic qui per dare un’occhiata a prezzi e disponibilità.
Workshop Per Imparare a Impastare la Pizza Napoletana
Avete mai sognato di poter preparare un’ottima pizza napoletana a casa?
Adesso potete imparare tutti i segreti dei pizzaioli di Napoli!
Il workshop dura 2 ore, con un gruppo ristretto di partecipanti e include anche pranzo o cena.
Impasterete da soli una pizza partendo da acqua, farina e lievito, secondo le istruzioni del pizzaiolo.
Noi ci siamo divertiti tantissimo!
Dopo aver preparato anche il condimento, la infornerete in forno a legna. Vi verrà servita a tavola insieme a un calice di vino, un sorbetto al limone e vari tipi di bruschette.
Fate clic qui per dare un’occhiata a tariffe e disponibilità.
Food Tour di Napoli con Guida Privata
A causa di quanto succede nel mondo, alcune persone si sentono più tranquille nel prenotare un tour con guida privata.
C’è un food tour di Napoli con una simpaticissima guida privata napoletana, che è un po’ lungo (4 ore) ma include tutti i piatti tipici di Napoli che avete letto in quest’articolo.
E’ perfetto per coloro che non hanno mai visitato Napoli in precedenza.
Dovrete solo prenotare, al resto penseranno loro. E’ tutto incluso nel prezzo, dall’accesso alle cucine dei ristoranti ai laboratori di pasticceria, passando per degustazioni di piatti tradizionali. Si finisce con un buon caffè napoletano e un regalino da portare a casa come souvenir.
Mi raccomando, prenotate con largo anticipo!
Per prenotare e dare un’occhiata alle disponibilità fate clic qui.
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Travelling Dany – Danila Caputo
Danila Caputo è una scrittrice di viaggi bilingue che vive tra Napoli e la Costiera Amalfitana, laureata in Lingue e Culture Moderne all’Università Suor Orsola Benincasa (Napoli). Vive e lavora con suo marito Aldo, fotografo e creator di video. Questo blog racconta le loro avventure nel mondo e offre tanti consigli sui viaggi sostenibili e su come essere viaggiatori responsabili. Trovate tutte le ultime novità sugli ultimi viaggi su Youtube, Instagram e Facebook.