Tutti i piatti natalizi da assaggiare durante le feste in Italia
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Noi italiani teniamo moltissimo al Natale. Equivale a famiglia, calore… e ottimo cibo.
Scopriamo insieme quali sono i piatti natalizi regionali più gustosi e dove mangiare quelli tradizionali!
Come si festeggia il Natale in Italia? Al di là dell’aspetto religioso, c’è qualcosa che ci unisce tutti: la buona cucina. Sedere intorno a un tavolo con la propria famiglia è forse il modo migliore per trascorrere le feste.
Il menu di Natale tradizionale però varia da regione in regione.
Se state pensando di trascorrere le feste in vacanza in Italia, lasciate che vi presenti i piatti natalizi tradizionali che non dovreste assolutamente perdere.
Impariamo a districarci tra prodotti tipici e sapori da non dimenticare!
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I festeggiamenti per il Natale – le nostre tradizioni
Una delle cose che piacciono di più a noi italiani è mangiare del buon cibo in compagnia delle persone a cui vogliamo bene.
Non è un segreto che mangiare e cucinare siano ottimi modi per avvicinarsi agli altri.
Io ricordo ancora le “lezioni di cucina” della nonna in compagnia dei cuginetti: era sempre una gran festa!
La messa di mezzanotte, che segue il cenone della vigilia di Natale, è una di quelle tradizioni a cui tantissime persone non possono proprio rinunciare.
Se state trascorrendo qualche giorno di vacanza a Roma, dovreste sapere che la messa a Piazza San Pietro in Vaticano è davvero affollatissima.
Tuttavia anche le Chiese più piccole, quelle nei paesini più remoti in Italia, celebrano la messa di mezzanotte. Invece di infilarvi in mezzo alla folla, scegliete un’altra Chiesa!
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Il giorno successivo sono tanti quelli che scartano i regali in attesa del pranzo di Natale. Per quanto ci riguarda però il Natale a Napoli è sempre stato un po’ diverso.
I regali si scartano dopo il Cenone della vigilia e prima della messa di Natale di mezzanotte. Si tratta però di una tradizione di famiglia, più che di una vera e propria “regola“.
Anche il giorno di Santo Stefano prevede un altro pranzo molto abbondante, durante il quale portiamo in tavola ottimi piatti natalizi. E’ un vero e proprio tour de force per mangioni, soprattutto qui al sud!
Alla sera – e nei giorni seguenti – si consumano in genere gli avanzi dei piatti natalizi. Sapete come sono le mamme e le nonne, vero? Si lasciano prendere un po’ la mano, soprattutto durante le festività natalizie!
Una cosa importantissima da tenere in considerazione è che moltissimi piatti natalizi italiani vengono preparati esclusivamente durante le feste.
Ciò significa che non li troverete in nessun altro periodo dell’anno. Mi viene in mente ad esempio la minestra maritata napoletana (continuate a leggere per scoprire di cosa si tratta), ormai difficile da trovare anche al ristorante nel periodo natalizio!
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Nota importante: se avete intenzione di mangiare al ristorante, ricordate che molti locali saranno chiusi a Natale. Quelli aperti potrebbero essere già pieni.
E’ importante quindi anticiparsi e prenotare con largo anticipo. In questo modo avrete tempo di trovare un’alternativa in caso non abbiate trovato posto.
Primi piatti natalizi – non solo pasta
Che la pasta sia uno dei capisaldi della cucina italiana non è una grande sorpresa. Tuttavia ciò che tanti altri Paesi nel mondo ci invidiano è la grandissima varietà di ricette offerte da ognuna delle regioni italiane.
La regola è sempre e soltanto una: gli ingredienti devono essere freschissimi e possibilmente a km 0!
In Piemonte uno dei primi piatti natalizi ai quali non potete rinunciare sono gli Agnolotti con sugo d’arrosto, perfetti anche per coloro che non apprezzano il sugo al pomodoro.
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La pasta ripiena, molto spesso fatta in casa, si prepara in molte regioni del nord Italia per il pranzo di Natale.
In Liguria per esempio ci sono i Ravioli alla genovese, preparati con varie tipologie di carne.
In Toscana, Emilia Romagna e Lazio si preparano invece i Cappelletti al brodo, serviti caldi e fragranti, per sconfiggere il freddo del periodo natalizio.
I vegetariani alla ricerca di primi piatti natalizi potranno gustare i deliziosi Tortelli di zucca in Lombardia ed Emilia Romagna. Attenzione però, dal momento che la ricetta tradizionale prevede l’utilizzo di uova, questo piatto non potrà essere consumato dagli amici vegani.
Le lasagne sono un altro piatto tradizionale, preparato per le feste natalizie soprattutto in Emilia Romagna.
Troverete le lasagne anche a Napoli (sebbene la nostra ricetta sia leggermente diversa), ma non si tratta di un vero e proprio piatto della tradizione natalizia.
Nelle Marche invece sul menù per Natale troverete i Vincisgrassi. Sembra un piatto di lasagne, ma il sugo che accompagna questa pasta è particolarmente ricco. Viene infatti preparato con pollo, pancetta e macinato di manzo e suino.
La Calabria porta in tavola le deliziose Scilatelle con ragù: questo tipo di pasta viene preparato a mano con un lungo ferro. Nel periodo natalizio le nonne trascorrono ore a preparare le scilatelle, perché tutta la famiglia possa mangiarne a volontà!
In Sicilia vi consiglio di assaggiare il Timballo di anelletti, preparato con un sugo di carne molto ricco, che racconta i segreti di una terra ricca di sapori forti.
Gli gnocchi vengono serviti per le feste di Natale in varie regioni italiane. In Friuli per esempio è possibile assaggiare i particolarissimi gnocchi di susine.
Nelle Marche invece vi consiglio gli Gnocchi ripieni alla marchigiana (il ripieno è di carne). In Sardegna invece dovreste assaggiare i “Malloreddus“, gnocchi dalla forma oblunga che si preparano solo in questa regione.
Le zone costiere generalmente servono piatti natalizi a base di pesce.
Nella mia regione, la Campania, mangiamo gli Spaghetti con le vongole (con o senza pomodorini) alla vigilia di Natale.
In Lazio, se siete molto fortunati, potrete assaggiare la Pasta e broccoli in brodo di arzilla, con carne di razza chiodata.
In Calabria e sulla Costiera Amalfitana si possono invece gustare i tradizionali Spaghetti con alici e mollica, assolutamente immancabili nelle feste!
I miei genitori inoltre adorano un piatto siciliano che ormai è stato sdoganato e viene preparato tutto l’anno: la Pasta con le sarde.
Gli appassionati di risotto che si trovano in Veneto per le feste di Natale dovrebbero ordinare un bel Risotto al radicchio fresco. Io e Aldo siamo anche grandi appassionati del Risotto all’Amarone (lo trovate in genere nei ristoranti di un certo livello anche in altri periodi dell’anno), preparato con il vino Amarone della Valpolicella.
I primi piatti natalizi italiani però non prevedono soltanto la pasta. Se trascorrete il Natale in montagna, magari in Trentino Alto Adige, troverete in menu i Canederli.
Si tratta di gnocchi di pane con speck o formaggio nell’impasto, generalmente serviti in brodo, o con burro fuso, o con ragù di carne.
Attenzione: riempiono davvero tanto!
In Puglia per Natale si preparano le famosissime Pettole, frittelle di pasta ripiene di pomodori, capperi, origano e alici, fritte in olio d’oliva.
Un sempreverde però è il panzerotto fritto pugliese. Costa poco ma è assolutamente delizioso.
Somiglia a un piccolo calzone, e può essere riempito con vari ingredienti.
La ricetta tradizionale prevede l’utilizzo di pomodori, origano, parmigiano e scamorza o mozzarella, ma le friggitorie ormai hanno sdoganato tantissimi altri sapori.
L’unica regola è che il panzerotto pugliese va mangiato quando è ancora caldissimo!
Se pensate di volervi concedere un brodino o una zuppa per “mangiare leggero“, sappiate che il Natale italiano non vi lascerà scampo. Anche zuppe e brodini diventano saporosi e davvero ricchi!
L’Abruzzo prepara il Brodo di cardi e volarelle per Natale. Gli ingredienti sono brodo di pollo, carne di pollo, uova, manzo macinato, pecorino e ovviamente cardi. Non sarà esattamente leggero ma è buonissimo!
Chi trascorre il Natale in montagna dovrebbe assaggiare la Minestra di Natale della Valle d’Aosta, nella quale si rispecchiano alla perfezione i sapori di questa regione del nord.
Gli ingredienti principali sono cavolfiore, verza, fontina, brodo, cannella e noce moscata.
Natale a Napoli non significa che mangerete solo pesce. Qui da noi infatti si prepara la Minestra maritata, una ricetta deliziosa che purtroppo non viene servita in tutti i ristoranti in quanto per cucinare questo piatto ci vuole tanto tempo.
Mia madre cucina per giorni, in quanto gli ingredienti vanno prima bolliti separatamente e poi uniti.
Composta da ben cinque verdure, cicoria, “scarulelle”, verza, borragine e puntarelle (catalogna), viene “maritata” alla carne di maiale, alle salsicce piccanti, al pollo e al manzo nel corso di una lunghissima cottura.
A casa nostra si mangia a Santo Stefano, come piatto unico, in quanto consumiamo anche la carne utilizzata per preparare il brodo nel quale si è cotta la minestra.
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In Basilicata il pranzo di Natale prevede la preparazione della minestra di scarole e verza, cotta in un brodo di manzo e servita con formaggio.
Secondi di carne per Natale – La tradizione italiana
Gli appassionati dei piatti natalizi di carne dovranno prendere un bel po’ di appunti, perché sono tante le ricette della tradizione italiana da assaggiare.
Le regioni del nord Italia per esempio cucinano la Carbonade (o Carbonata), una specie di spezzatino cotto nel vino rosso. I bocconcini di carne di manzo vengono marinati con spezie, e in alcuni casi con bacche di ginepro, per poi essere cotti a fuoco lento nel vino rosso.
Si tratta forse di uno dei piatti tradizionali natalizi più ricercati, per viaggiatori dal palato sopraffino.
Il Piemonte adora il Bollito misto con polenta. Si tratta di un piatto unico tradizionalmente preparato durante le feste, che ha una ricetta molto antica.
Tradizionalmente il bollito si preparava per almeno dodici persone, in quanto doveva essere condiviso con amici e parenti.
Viene cucinato con sette diversi tagli di manzo, bolliti per ore con spezie e verdure. A questi, altri sette diversi tipi di carne saranno aggiunti successivamente: ognuno di essi va infatti cucinato per buona parte da solo.
I quattordici tagli di carne che compongono il bollito misto vengono serviti con sette salsine diverse e accompagnati da polenta. In genere questo piatto della tradizione italiana si accompagna a un vino corposo come il Barbera o il Dolcetto.
Se avete pensato di trascorrere il Natale in Friuli Venezia-Giulia, dovreste assaggiare il Brovada e muset. E’ uno dei piatti natalizi forse più ricchi, costituito da rape, polenta e cotechino.
La ricetta tradizionale è DOP ed è parte del menu di Natale friulano ormai da tantissimi anni.
Nei ristoranti in Friuli troverete anche la Trippa con sugo e formaggio e il Cappone durante le feste.
Coloro che invece trascorreranno il Natale in montagna, sulle Dolomiti o in Trentino Alto-Adige, troveranno il Capriolo al forno praticamente in ogni menù.
La carne di capriolo viene marinata e cotta in forno per ore. In genere si accompagna alla polenta e magari a un contorno di verdure di stagione.
C’è da sottolineare tuttavia che il Capriolo al forno, essendo un piatto molto amato da chi trascorre le vacanze in montagna, è stato ormai sdoganato da un bel po’. E’ possibile che lo troviate nel menù tutto l’anno.
Il cenone della vigilia di Natale in Liguria prevede la Faraona al forno con carciofi.
La saporita carne di faraona viene farcita con i carciofi: due sapori che si sposano meravigliosamente.
Si tratta di un piatto che fa sempre scena, pertanto la faraona viene sistemata su un vassoio e portata in tavola intera.
Nota: la Faraona al forno con carciofi è una pietanza tradizionale molto salutare. La ricetta originale infatti non prevede l’utilizzo del sale e contiene pochissimo olio!
I fortunati che hanno deciso di trascorrere le festività in Toscana dovranno prepararsi a mangiare moltissimo. Tra i piatti natalizi più amati in questa regione tuttavia c’è il Bardiccio, piatto che potreste conoscere con il nomignolo “Salsiccia matta“.
La carne utilizzata per questo tipo di salsiccia è costituita da tagli “inusuali” e irrorati di sangue, come il cuore e il fegato, che gli conferiscono il tradizionale colore scuro.
Il Bardiccio è un Presidio Slow Food. Viene servita arrostita con pane toscano e un buon bicchiere di Chianti Rufina.
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A Bologna e in genere in Emilia Romagna dovreste davvero assaggiare gli affettati, oltre alla pasta fresca ripiena.
Questa regione infatti prepara da tantissimi anni insaccati e affettati di altissima qualità, che tutto il mondo ci invidia.
Tuttavia gli affettati, spesso serviti come antipasti per la vigilia di Natale, sono presenti nel menù tutto l’anno.
Due dei piatti natalizi tradizionali in Emilia Romagna che invece potrete gustare soltanto durante le feste sono il Cotechino di Modena e lo Zampone.
Entrambi sono piatti abbastanza grassi, che vi riempiranno molto. Non hanno niente a che vedere con le versioni preconfezionate che trovate nei supermercati nel periodo delle feste: provare per credere!
Nota: anche a Napoli vengono serviti cotechino o zampone accompagnati da lenticchie per Capodanno. Li si consuma allo scoccare della mezzanotte. Le lenticchie sono il simbolo dell’abbondanza. Le credenze popolari ritengono che consumandole nei primi minuti del nuovo anno si “attiri” fortuna e denaro.
Il piatto natalizio tradizionale del Lazio, che viene servito spesso anche per la Pasqua, è l’Abbacchio al forno con patate.
La carne di agnello, che è molto magra e piuttosto chiara, viene cotta in forno per ore, e servita con patate arrosto aromatizzate con rosmarino.
L’agnello è un piatto molto popolare in Italia, che viene inserito nel menu di Natale tradizionale di molte regioni.
A Natale nello specifico è tradizione servirlo in Abruzzo, dove viene portato in tavola arrostito, e in Puglia.
In quest’ultima regione, l’agnello si prepara al forno con lampascioni. Se non avete mai sentito parlare di queste cipolline pugliesi, vi consiglio di assaggiarle: sono ottime!
I barattoli di lampascioni sott’olio o sott’aceto rappresentano anche un ottimo souvenir dalle vacanze tutto italiano!
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Una pietanza natalizia simile è il Capretto al forno, che si porta in tavola per le feste in Calabria. In genere viene cotto con patate, cipolle e pisellini dolci.
Sono sicura che avrete già sentito parlare di questo piatto, ma non potevo non menzionarlo. La Sardegna è infatti famosa in tutto il mondo per il suo Porcetto con il mirto.
Se siete fortunati, lo troverete anche durante le vacanze estive!
Il Porcetto è un maialino che viene arrostito allo spiedo per ore. La carne è molto tenera e profumata grazie alle spezie e alle foglioline di mirto. L’esterno invece è croccante e molto grasso: spero che non vogliate mettervi a dieta proprio durante le feste di Natale!
Primi piatti natalizi di pesce, secondi e antipasti
Molti turisti che arrivano dall’estero non sanno come si festeggia il Natale in Italia e soprattutto quando visitano il sud si aspettano di trovare la pizza in tavola anche durante le feste!
In realtà il Natale a Napoli si declina in un modo soltanto: pesce, pesce e ancora pesce, che deve essere freschissimo!
Un antipasto di Natale che molte famiglie adorano portare in tavola per Natale sono le Pizzelle di pasta cresciuta con baccalà. L’impasto è ben diverso da quello della pizza e se vengono preparate nel migliore dei modi queste frittelle risultano croccanti fuori e sofficissime all’interno.
In genere nei ristoranti e nelle friggitorie trovate la variante alle alghe o ai fiori di zucca anche in altri periodi dell’anno.
Il Baccalà fritto è un altro caposaldo dei piatti natalizi napoletani (la mia famiglia lo prepara per il cenone della vigilia di Natale), accompagnato da capitone fritto, calamari e gamberi fritti. Insomma, preparatevi a mangiare tantissimo!
Capitoni e anguille sono pesci utilizzati nella cucina napoletana da secoli. Nell’antica città di Pompei infatti c’erano enormi vivai di capitoni e anguille, considerati prelibatezze per persone abbienti, soprattutto le famiglie romane che venivano qui al sud a godersi le vacanze.
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Un altro piatto, che tuttavia non si trova solo nel menù di Natale, è il Sautè di vongole o di cozze e vongole. Viene servito spesso con la tradizionale fresella napoletana o con pane tostato.
Anche in Puglia il menù di Natale tradizionale prevede il consumo di pesce. Come ad esempio l’Anguilla arrostita.
Il baccalà è un altro pesce molto apprezzato. In Puglia viene servito lesso con peperoni cruschi, che vengono cioè essiccati al sole e poi fritti in olio bollente per pochi secondi. Si servono caldissimi, croccanti e conditi soltanto con una spruzzata di sale.
Se pensate che l’anguilla si cucini soltanto nelle regioni del sud Italia però vi sbagliate di grosso!
In Lombardia uno dei piatti natalizi più amati è l’Anguilla al cartoccio, insaporita con cipolle, succo di limone e spezie.
Attenzione: Anguilla e capitone sono pesci molto grassi. Forse solo nella variante al cartoccio, privi di pelle, risultano meno pesanti. Il sapore di questa tipologia di pesce è particolarmente forte e non piace a tutti.
Sia in Lazio che in Veneto sulla tavola imbandita per le feste di Natale troverete il Baccalà, preparato in vari modi. Se poi siete molto fortunati, in Lazio potreste gustare anche l’anguilla: purtroppo non tutti i ristoranti la prevedono in menù per le feste.
Lo stoccafisso, molto simile al baccalà ma essiccato invece che conservato sotto sale, viene portato in tavola in Calabria per il pranzo di Natale, con un contorno di patate.
Tra i primi piatti natalizi di pesce più amati a Modena, in Emilia Romagna, ci sono gli Spaghetti con tonno, sgombro, acciughe e pomodoro. Si tratta di un sugo ricco e dal sapore deciso che si sposa bene con un buon bicchiere di vino bianco freddo.
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Coloro che hanno programmato un viaggio in Molise per le festività natalizie saranno felicissimi: è il periodo del Brodetto alla termolese!
Questa zuppa di pesce viene preparata soltanto con pesce freschissimo. Non soltanto vongole e cozze, ma oltre due kg di calamari, scampi, merluzzetti e tanto altro ancora.
Si porta in tavola con pane tostato o bruschette con olio d’oliva e aglio.
Ultima, ma certamente non per importanza, l’amatissima Sicilia. Tra i piatti natalizi più apprezzati ci sono le Sarde a beccafico, marinate cioè con pangrattato, uvetta, acciughe, aglio, zucchero, sale, prezzemolo e pinoli.
Questo piatto è unico, un mescolarsi di sapori dolci e salati da assaggiare assolutamente se avete programmato un viaggio in Sicilia!
Un altro piatto siciliano delle feste che contiene il pesce e che spesso viene servito come antipasto di Natale è la deliziosa insalata di arance con aringa e cipolla. La vera essenza della Sicilia nel piatto!
Dolci tipici natalizi da nord a sud
Ecco il capitolo dedicato a tutti i ghiottoni che adorano i dolci natalizi e non vogliono perdersene neanche uno!
Molti dei dolci per Natale proposti in questa sezione vengono preparati esclusivamente durante le festività natalizie. Ciò significa che potrete gustarli soltanto per poche settimane.
Alcuni probabilmente li avrete visti al supermercato e potranno sembrarvi poco interessanti. Vi assicuro però che assaggiare la versione originale, preparata al ristorante o in pasticceria, vi lascerà davvero senza fiato.
Insomma, organizzate queste vacanze di Natale con la mente aperta, pronti ad assaggiare di tutto: ne vale la pena!
Uno dei dolcetti natalizi che ormai si vendono ovunque è il torrone. Che noia, potreste pensare.
Se però avete organizzato le vacanze in Piemonte, dovreste assaggiare la versione originale: il Torrone d’Alba, con miele, zucchero, albumi e mandorle tostate, non ha niente a che vedere con le confezioni industriali che trovate al supermercato.
In Piemonte un altro dei dolci tipici natalizi da assaggiare è la Torta di nocciole e zabaione: fa sempre atmosfera e si prepara solo per le feste!
Il Friuli Venezia-Giulia celebra uno dei suoi piatti natalizi dolci più famosi: la Gubana. Potreste trovarla nelle pasticcerie friulane anche nel periodo di Pasqua o per occasioni particolari.
Si tratta di una torta ripiena di un misto di chiodi di garofano, uvetta, pinoli, zucchero, buccia di limone grattugiata e grappa.
Se trascorrete spesso il Natale in montagna, saprete che il Trentino Alto-Adige e il Tirolo sono la patria dello Strudel (che è uno dei piatti più amati anche a Praga). Forse però non conoscete ancora lo Zelten, un dolcetto natalizio preparato con mandorle, uvetta, frutta candita, noci, rum o vino bianco, fichi secchi e spezie.
Dal momento che la preparazione dello Zelten è lunga e molto laboriosa, ben poche famiglie lo cucinano ancora a casa: si preferisce acquistarlo in pasticceria per le feste di Natale.
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Anche la Valle d’Aosta ha molti dolci tipici natalizi da assaggiare. I più gettonati sono le pere cotte (sciroppate con zucchero, vaniglia, vino rosso e chiodi di garofano), e le Tegole valdostane. Queste ultime sono biscotti sottilissimi e croccanti, serviti per accompagnare il caffè alla grappa.
Molte regioni italiane preparano dolci tipici natalizi “duri” o comunque più secchi rispetto a quelli a cui potreste essere abituati.
Un esempio è il Pandolce con Rossese di Dolceacqua, tipico della Liguria, servito per l’appunto con il vino Rossese di Dolceacqua.
Una versione simile si prepara anche in Emilia Romagna per le feste. Il Panone bolognese è però ripieno di miele, pezzi di cioccolato fondente e fichi secchi.
Sicuramente avrete sentito parlare del Panpepato, tradizionalmente consumato in Umbria e in Toscana. Proprio in quest’ultima regione troverete anche il Panforte, una ricetta molto simile al Panpepato ma preparata con ingredienti principalmente bianchi e senza pepe.
Insieme ai Ricciarelli, deliziosi dolcetti con mandorle e zucchero, sono tre dei dolci natalizi che, a causa delle preparazioni industriali, hanno un po’ rovinato il palato degli italiani. Assaggiate la versione originale in pasticceria in Toscana e vi renderete conto da soli di quanto è diversa da quella del supermercato!
La stessa sorte è toccata purtroppo anche a Panettone e Pandoro.
Il Panettone è una ricetta Milanese: dal momento che mia sorella vive a Milano, ho spesso la possibilità di assaggiare il panettone artigianale nel periodo delle feste. Ecco: non potete immaginare quanto è buono!
Se pensate di trascorrere anche solo una giornata a Milano nel periodo delle feste di Natale non dovreste perdere l’occasione di assaggiare il vero panettone milanese!
Se neanche a voi piacciono i canditi (come me e Aldo), troverete anche la versione che contiene soltanto uvetta.
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Il pandoro invece è originario di Verona. Nella versione originale, questo dolce natalizio alto e dalla forma che ricorda una stella a otto punte, è sofficissimo, chiaro e ricoperto da zucchero a velo.
Le versioni moderne invece lo hanno riempito di qualunque cosa: pezzi di cioccolato, creme industriali o nutella di pistacchio.
Assaggiate però una fetta di pandoro artigianale “semplice” in Veneto e capirete che quando gli ingredienti sono freschi e di qualità, non c’è bisogno di mascherare il sapore con la farcitura!
Nelle Marche c’è una versione del panettone un po’ particolare. Si chiama Pizza de Natà ed è una ricetta che ha avuto origine nelle campagne. I contadini usavano l’impasto del pane e lo riempivano con i prodotti delle loro terre, così da sfornare un dolce per Natale che non gli costasse troppo.
Ecco quindi che la Pizza de Natà si prepara con olio d’oliva, invece che con il burro, e contiene noci, nocciole, mandorle, uvetta, fichi secchi e buccia grattugiata di arancio e limone.
I dolcetti natalizi fritti sono molto popolari in tante regioni italiane.
In Abruzzo ci sono i Caggionetti, che somigliano a ravioli, ripieni di mandorle, cannella, cioccolato e purea di castagne. Vengono fritti, ricoperti di zucchero a velo e serviti croccanti.
In Sardegna ci sono invece le Seadas, dolcetti fritti, ripieni di formaggio, miele e limone.
Abbiamo dei parenti in Puglia che ci viziano ogni anno con le Cartellate, dolcetti tipici natalizi che tutte le mamme e le nonne preparano in grandissime quantità, perché tradizionalmente vengono donati a parenti e amici.
Eppure per preparare la sottilissima sfoglia, tagliarla in striscioline, intrecciarle nella classica forma a rosa e poi friggerle… ci vogliono delle ore!
Le Cartellate si servono ricoperte di miele e mosto. Attenzione però: perdono la croccantezza in fretta, per cui vanno mangiate freschissime. Non sono quindi un buon souvenir da riportare a casa. Gustatele al momento!
Sempre in Puglia trovate i Porcedduzzi, piccoli dolcetti che somigliano quasi a castagnole, nel cui impasto c’è vino bianco o liquore. Dopo la frittura vengono serviti ricoperti da miele, noci tritate, cannella e sfoglie di mandorla.
Il menù di Natale in Basilicata non sarebbe completo senza i Calzoncelli. Due dischi di pasta, tra i quali si nasconde un ripieno di crema di castagne. Fritti in olio bollente, vanno serviti ancora caldi!
Nella mia regione, la Campania, il Natale è il periodo degli Struffoli. Credetemi sulla parola: non potete visitare Napoli durante le feste senza assaggiare gli struffoli. Sarebbe un sacrilegio!
Questi piccoli tocchetti di pasta vengono fritti finché non diventano croccanti, quindi li si condisce con miele e confettini colorati. Se sono struffoli originali devono essere croccanti (ma non eccessivamente duri) e appiccicarsi alle dita!
La Campania è anche la regione dei dolcetti con la pasta di mandorle (che trovate anche in Sicilia), dei Roccocò e dei Mostaccioli.
Anche la Sicilia prepara i Mustazzoli, una versione leggermente diversa dei Mostaccioli napoletani, altrettanto deliziosa.
Oltre al Cannolo siciliano e alle Cassatine, che ormai si trovano tutto l’anno (e vengono spediti via nave anche al porto di Napoli), dovreste assaggiare i Buccellati di Enna. Dolcetti ripieni di fichi secchi che per l’appunto sono tradizionalmente preparati ad Emma e in tutta la provincia.
Sempre in Sicilia trovate un croccante delizioso, la Cubbaita, preparato con mandorle o sesamo: non vi azzardate però a paragonarlo alle versioni industriali che si trovano al supermercato!
Esistono piatti tradizionali natalizi adatti a vegetariani e vegani?
Dopo aver letto tutto l’articolo state iniziando a preoccuparvi. E se non trovaste nessun piatto vegetariano o vegano durante le vacanze di Natale?
La verità è che, sebbene molte regioni preparino tanti piatti adatti ai vegetariani, non sempre è possibile trovare alternative vegane. Questo è soprattutto vero durante le feste, quando in Italia si cucinano tanti piatti gustosi e molto ricchi.
Certo, è pur vero che si utilizza sempre più spesso l’olio al posto del burro, ma se avete dubbi, è sempre meglio chiedere, così da non avere problemi.
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Per assicurarvi di avere a disposizione un certo numero di opzioni, vi consiglio di contattare il vostro albergo o il ristorante nel quale volete mangiare. Chiedete loro se esistono menu vegani: al giorno d’oggi quasi tutti gli hotel e i ristoranti sono disposti a venire incontro alle esigenze nutrizionali dei propri clienti.
In caso non potessero aiutarvi, dovreste avere abbastanza tempo da trovare un ristorante alternativo!
Fai pin per dopo!
Travelling Dany – Danila Caputo
Danila Caputo è una scrittrice di viaggi bilingue che vive tra Napoli e la Costiera Amalfitana, laureata in Lingue e Culture Moderne all’Università Suor Orsola Benincasa (Napoli). Vive e lavora con suo marito Aldo, fotografo e creator di video. Questo blog racconta le loro avventure nel mondo e offre tanti consigli sui viaggi sostenibili e su come essere viaggiatori responsabili. Trovate tutte le ultime novità sugli ultimi viaggi su Youtube, Instagram e Facebook.